La mossa di Marchionne sembra non aver prodotto i frutti sperati, se non nel breve termine o addirittura solo nell’immediato. Il mercato dell’auto in Unione europea cresce ed i dati di febbraio sulle immatricolazioni segnano un +4%. I dati, oltre ai 28 Stati membri, includono anche i Paesi dell’Efta: Svizzera, Norvegia e Islanda. Secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei, le immatricolazioni di nuovi veicoli sono state 1.159.039. Un netto 4% in più rispetto al febbraio dello scorso anno. Sul mercato europeo però crolla la FCA. Adesso “italo-americana”, la Fiat Chrysler Automobiles segue dati in controtendenza rispetto alla crescita delle vendite che probabilmente è riconducibile all’allontanamento della recessione sul territorio dell’UE. La FCA ha immatricolato nello stesso periodo in esame 84.345 veicoli, il 4,4% in meno su base annua. Un calo di vendite sensibile che vede passare le immatricolazioni di veicoli del gruppo dal 7,9% al 7,3%. Il mercato europeo sembrerebbe premiare i marchi europei bocciando il gruppo capitanato da Sergio Marchionne che non sembra preoccupato del calo di apprezzamento. Il gruppo italo-americano conta adesso dei marchi FIAT, Alfa Romeo, Lancia, Maserati, Fiat Professional, Abarth, Jeep, Chrysler, Dodge, Ram Trucks, Mopar ed SRT. Malgrado il lancio di nuovi modelli dall’apprezzabile design sotto il marchio Alfa Romeo, la FCA sembrerebbe puntare sempre più sul mercato americano e sempre meno su quello europeo che rischierà di divenire appannaggio assoluto delle auto tedesche.
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