La Ong Open Arms apre un corridoio marittimo umanitario per Gaza

A bordo del rimorchiatore che ha salvato migliaia di vite umane nel Mediterraneo centrale ci sono tonnellate di cibo, acqua e rifornimenti essenziali per i civili palestinesi di Gaza

Open Arms carica alimenti di WCK a Cipro per Gaza

Insieme a Wolrd Central Kitchen, una Ong dedita alla preparazione ed alla fornitura di alimenti per aree colpite da gravi crisi o calamità naturali, l’organizzazione non governativa spagnola Open Arms aveva raggiunto il porto di Cipro per aprire il primo corridoio umanitario marittimo su Gaza. Tre settimane di fermo a Cipro per ottenere il via libera. Un’operazione estremamente delicata e pericolosa che apre un canale ad oggi mai aperto dagli Stati impegnati a vario titolo nella crisi palestinese. Anche il presidente degli Stati Uniti, tra gaffe varie e momenti di assoluta confusione, aveva proposto un simile intervento. Ma quando l’idea del corridoio marittimo umanitario è arrivata sul tavolo dello studio ovale alla Casa Bianca, il rimorchiatore bianco di Open Arms era già a Cipro e chiedeva le autorizzazioni per salpare con il suo carico di cibo per la popolazione palestinese della Striscia di Gaza.

Questa mattina tutti i nullaosta sono arrivati e la Open Arms ha lasciato gli ormeggi del porto cipriota con a bordo un carico di duecento tonnellate di cibo. “Si apre così il corridoio marittimo umanitario – scrive la Ong all’annuncio del via libera di questa mattina – verso la Striscia, in una missione molto complessa che speriamo possa essere  la prima di molte in grado di alleviare la situazione di emergenza umanitaria che vive la popolazione”. A bordo del rimorchiatore – che ha salvato migliaia di vite umane nel Mediterraneo centrale – tonnellate di cibo, acqua e rifornimenti essenziali per i civili palestinesi. Sabato 9 marzo, quando le richieste autorizzazioni per salpare con mezzi di sussistenza verso la Striscia stavano per concretizzarsi, la Ong aveva così annunciato l’ormai prossima operazione umanitaria: “La situazione a Gaza sta diventando sempre più disperata e ogni minuto conta. Decine di bambini sono già vittime della fame e decine di migliaia rischieranno la vita nelle prossime ore se non agiamo urgentemente”.

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