Prima prova per Conte: oggi inizia il G7 in Canada

Banco di prova per il nuovo Governo italiano ma anche per gli altri governi che si confronteranno adesso con le nuove politiche adottate dagli Stati Uniti di Donald Trump. Macron lancia accordo a 6, senza USA

Si apre oggi in Canada il G7, il summit che riunisce i capi di Stato e di Governo dei 7 paesi più industrializzati al mondo e che si concluderà domani. Il summit si svolge a Charlevoix, in Quebec, ed è presieduto dal premier canadese Justin Trudeau. È il primo banco di prova di politica estera del nuovo Governo con il neo premier Giuseppe Conte. Ma, essendo appena insediato, l’Italia parteciperà al G7 con il dossier preparato dall’ufficio diplomatico dell’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.

MACRON: NON AVER PAURA DI UN ACCORDO A SEI, SENZA GLI USA

“Al G7 non bisogna avere paura di un accordo a sei, senza gli Stati Uniti”. Lo ha detto ieri il presidente francese Emmanuel Macron, in Canada per il vertice tra le maggiori potenze industrializzate in programma domani e sabato. A segnare i lavori a La Malbaie, nella regione del Quebec, potrebbero essere nuove divisioni tra l’amministrazione guidata da Donald Trump e governi storicamente alleati di Washington.

Un primo incontro tra Macron e il primo ministro Justin Trudeau, ospite del vertice, si è concluso con un appello a “un multilateralismo forte, responsabile e trasparente”. Un riferimento, questo, anche ai dazi che dal 1° giugno Washington ha esteso alle importazioni di acciaio e alluminio provenienti da Canada, Messico e Paesi europei. Insieme, nel corso di una conferenza stampa, Macron e Trudeau hanno sottolineato che le nuove imposte sono “inaccettabili” e “faranno male” agli Stati Uniti stessi, determinando la “perdita di posti di lavoro”.

Altro dossier sul quale potrebbero emergere divergenze tra le due sponde dell’Atlantico è l’Accordo sul nucleare dell’Iran. Gli Stati Uniti si sono ritirati dall’intesa mentre l’Ue e i suoi Stati membri hanno ribadito il loro impegno, chiedendo per altro a Washington di non colpire con sanzioni “indirette” le imprese europee in affari con Teheran.

Agenzia DIRE
www.dire.it

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