Tempo di naufragi, a Lampedusa arrivano ancora migranti

Hanno pagato 1.400 dinari tunisini per imbarcarsi su una bagnarola di ferro con il mare mutevole ed insidioso i 43 migranti sudanesi partiti da un porticciolo tunisino ed intercettati dalle Fiamme Gialle

Le condizioni meteo sono ormai proibitive, con una rapida mutevolezza del vento e del moto ondoso ed una conseguente scarsa presenza in mare di diportisti e piccole imbarcazioni per la pesca sportiva. Questo quadro generale del mare a sud di Lampedusa, quindi a sud dell’intera Europa, non sembra fermare i trafficanti che dalla Tunisia – come nei giorni scorsi dalla Libia – mettono in mare persone migranti come vuoti a perdere. Oggi a Lampedusa è infatti arrivata una piccola imbarcazione, di quelle in metallo arrugginito perché prive di finitura e anche di adeguata saldatura, lunga sei metri, con a bordo 43 persone.

Un “carico” di uomini, 16 dei quali ancora minorenni, la cui provenienza è stata individuata dalle forze dell’ordine all’interno dell’hotspot di Lampedusa nei paesi di origine Sudan e Sud Sudan. Il porto di partenza invece è stato quello di El Amra, in Tunisia. Disperati che hanno pagato 1.400 dinari tunisini, meno di 600 euro, per salpare dalla costa nord del continente africano a bordo di una bagnarola di ferro con una autonomia molto limitata prima di imbarcare acqua a sufficienza per naufragare.

El Amra l’hanno lasciata a mezzanotte del primo novembre e, per loro fortuna, poco dopo le dieci di questa mattina sono stati intercettati da una motovedetta della Guardia di Finanza che alle tre ore più tardi li aveva già fatti sbarcare sul sicuro e stabile molo Favarolo di Lampedusa. Da qui sono stati poi trasferiti all’hotspot dell’isola, in contrada Imbriacola, dove erano presenti soltanto due delle centinaia di migranti ospitati nei giorni scorsi. Tra ieri e questa mattina sono state appunto trasferite 472 persone verso altre e specifiche strutture.

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