Migrazioni, 106 persone a Lampedusa. In arrivo nave quarantena – FOTO

Continuano gli arrivi a Lampedusa con una barca precaria partita dalla Libia e carica di 106 persone delle più disparate nazionalità. Una nave quarantena è arrivata a Lampedusa per sgomberare il centro di prima accoglienza ormai sovraffollato. La piccola nave Ong "Aita Mari" ha soccorso circa 170 naufraghi

Una motovedetta della Guardia Costiera sbarca al molo Favarolo di Lampedusa parte dei 106 migranti fermati la mattina del 19 febbraio 2021 al largo dell'isola

di Mauro Seminara

Una nuova barca gremita di persone è stata fermata dalle motovedette di stanza a Lampedusa dopo che la carretta del mare aveva ormai percorso quasi per intero la distanza che la separava alla agognata meta. Il barcone è partito dalla Libia, da un punto della costa nei pressi di Mellitah, area di interessi petroliferi e punto di ingresso delle pipeline della joint venture tra l’italiana ENI e la libica NOC. A bordo del barcone c’erano 106 persone che le motovedette italiane hanno trasbordato in mare per metterle in sicurezza. Il barcone è stato trainato in porto un paio d’ore dopo lo sbarco dei migranti iniziato intorno alle dieci del mattino. Si tratta di una barca di legno (vedi foto sotto) costruita appositamente, poco sicura come lo sarebbe una “vasca da bagno” fatta con pannelli di compensato marino, sulla quale i trafficanti libici avevano caricato 106 esseri umani come fossero vuoti a perdere.

Mentre Lampedusa, al momento più di Pantelleria, si trova esposta al crescente flusso migratorio tunisino, le condizioni meteo lasciano che anche dalla Libia riprendano le partenze. Sulla barca fermata al largo di Lampedusa c’erano persone di ogni nazionalità, del continente africano ma anche di quello asiatico. Persone provenienti dall’Algeria, la cui crisi interna è adesso ufficialmente esplosa con l’annuncio del presidente di elezioni anticipate e scioglimento del Parlamento, ma anche del Marocco, dell’Egitto e poi della Costa d’Avorio e della Guinea Conakry, del Senegal, dell’Eritrea, ma anche del Bangladesh. Un “carico misto” di matrice libica che non era l’unica imbarcazione in mare. Altre due sono state soccorse dalla piccola nave “Aita Mari” della Ong basca Salvamento Maritimo Humanitario che ha adesso a bordo circa 170 persone soccorse in due diversi eventi.

Informazioni su Mauro Seminara 705 Articoli
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*