Sabato 26 ottobre, durante un intervento di salvataggio della Alan Kurdi ai 90 migranti di un gommone segnalato da Alarm Phone alla Guardia Costiera italiana ed alla Ong Sea Eye che si trovava in zona, i libici sono sopraggiunti con degli scafi veloci ed armati di mitragliatrice a prua. Momenti di panico interminabili. I libici fanno sentire il temibile suono della loro mitragliatrice sparando raffiche in aria. I migranti si tuffano in mare, fortunatamente con i giubbotti di salvataggio già distribuiti dalla Alan Kurdi. I soccorritori rimangono fermi, atterriti, sui rhib con cui si apprestavano a soccorrere quelle persone. I libici prendono sul loro motoscafo alcuni dei migranti che si erano tuffati in mare, ma questi si rituffano per non essere riportati in Libia. Sulla poppa dello scafo libico svetta intanto la bandiera della Libia, vessillo di una pseudo investitura per delle persone in abiti civili già viste in passato come “guardia costiera di Zawia”.
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