A Lampedusa netturbini trattati come rifiuti

Gli operatori ecologici delle Pelagie in arretrato da maggio. Un accordo tra le parti legittimerebbe i ritardi delle imprese nella liquidazione dei salari ma del documento non v’è traccia. Domani a Lampedusa l’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle Ignazio Corrao che incontrerà lavoratori e sindacalisti

La vicenda degli operatori ecologici di Lampedusa sembra una matassa che in alcun modo si riesce a sbrogliare. Attualmente, quanto denunciato dal sindacato USB vede i lavoratori nuovamente in arretrato di mensilità addirittura da maggio. Sarebbero quindi cinque gli stipendi non erogati dal raggruppamento di imprese per cui gli operatori ecologici delle pelagie lavorano. Lunedì, ad Agrigento, si sono incontrati il sindaco di Lampedusa e Linosa e le dite dell’RTI capeggiate dalla Iseda per “discutere della consegna anticipata del servizio di Igiene Urbana nel Comune di Lampedusa e Linosa”. Con una nota per la stampa diffusa lo stesso giorno dalla delegazione sindacale della Unione Sindacale di Base, si rende noto che “nonostante la gara d’appalto sia stata vinta nuovamente dalle solite ditte che hanno come capogruppo l’ISEDA, il contratto non è stato ancora firmato dalle parti, per motivi che non sono stati resi noti”.

Nel frattempo, il 22 ottobre, l’amministrazione comunale di Lampedusa e Linosa aveva richiesto l’avvio, in via di urgenza, del servizio di raccolta, trasporto e spazzamento R.S.U. nel territorio del Comune per giorni 120, nelle more della sottoscrizione del contratto. Questo viene ribadito dalla delegazione che, nel denunciare “l’ennesima gestione in via emergenziale che si trascina ormai da dieci anni”, precisa anche come nella richiesta del sindaco “veniva allegato un computo metrico che prevedeva tra le altre cose la riduzione del personale, cosa che ha allarmato i lavoratori e i rappresentanti sindacali USB. La riunione di questa mattina si è conclusa senza nessun accordo e la proposta del sindaco è stata respinta in quanto la riduzione del personale non rispetta l’Accordo Quadro Regionale del 6/8/2013: tale accordo, sottoscritto dalla Regione e dalle Organizzazioni Sindacali, prevede il mantenimento dei livelli occupazionali nonché l’attuazione del progetto in appalto allegato agli atti di gara”.

La vicenda degli operatori ecologici di Lampedusa e Linosa si fonda su uno strano mistero che pare non riuscire ancora a trovare una soluzione. Una circostanza che assume ormai sempre più i contorni di una leggenda metropolitana ma che di fatto ha effetti diretti e tangibili che colpiscono i lavoratori del Raggruppamento Temporaneo di Imprese. Si narra, tra i corridoi del Comune e in quel di Agrigento, di un accordo tra le parti che sarebbe stato firmato, al tempo, dall’allora sindaca Giusi Nicolini e del quale Né la Prefettura di Agrigento né il Comune di Lampedusa e Linosa – per affermazione dell’attuale sindaco in Consiglio Comunale – pare abbiano copia. Un accordo che eliminerebbe il rischio di impresa per le imprese capeggiate dalla Iseda per una responsabilità attribuita al Comune di Lampedusa e Linosa. Come è possibile non è ancora chiaro, come non lo è l’irreperibilità dell’atto, ma stando a quanto emerso anche nel corso di una procedura di raffreddamento conseguente ad un ennesimo stato di agitazione dei lavoratori, presso la Prefettura, l’accordo prevedere il sollevamento di responsabilità del RTI per l’erogazione degli stipendi in caso di mancata liquidazione delle fatture da parte dell’amministrazione comunale.

Sindacato e lavoratori sono sempre più sul piede di guerra: il primo, mediante i delegati sindacali sull’isola, ha da tempo avviato una campagna di raccolta fondi per sostenere i lavoratori in grave stato di disagio; i secondi, sempre più mortificati anche nel quotidiano, sono costretti a vivere per mesi grazie alla disponibilità degli esercenti dell’isola disposti a concedergli credito. Domani la questione verrà anche esposta ad un europarlamentare in visita a Lampedusa. Ad incontrare delegati sindacali e lavoratori sarà il pentastellato Ignazio Corrao. Per l’occasione si troverà di nuovo a Lampedusa anche il segretario regionale dell’USB Aldo Mucci. Corrao, in corsa per un secondo mandato al Parlamento europeo, potrebbe sentirsi rivolgere richieste di aiuto per una nuova e diversa battaglia riguardante la raccolta ed il trasferimento dei rifiuti solidi urbani di Lampedusa e Linosa: la municipalizzazione del servizio. Una soluzione già praticata in altri comuni d’Italia che, nel caso di successo, potrebbe anche far risparmiare al Comune di Lampedusa e Linosa cifre da capogiro. Risparmio di cui potrebbero beneficiare i lavoratori con maggiore puntualità nell’erogazione dei salari, ma che vede di mezzo ostacoli burocratici e la Regione Sicilia che, nel caso specifico, interviene con finanziamenti compensativi. La stessa erogazione del contributo regionale al Comune è però alla base dei ritardi nel pagamento, da parte dell’ente locale, delle fatture alle imprese che per liquidare gli stipendi si appellano al fantomatico concordato tra RTI e Comune di Lampedusa e Linosa.

Per sostenere i lavoratori di Lampedusa potete aderire all’appello con una donazione.

Conto corrente intestato a:
Associazione Culturale Askavusa
Presidente Annalisa D’Ancona, via Cala Pisana snc
causale: SOSTEGNO OPERATORI ECOLOGICI
IBAN: IT72L0359901899050188528705
bic: CCRTIT2TXXX
BANCA ETICA, filiale di Palermo, via Catania 24 90141 Palermo

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