Migrazioni, ripartono le barche: a Lampedusa arrivati in 107

Due imbarcazioni hanno raggiunto in autonomia Lampedusa prima di essere fermate in acque territoriali dalle motovedette che hanno provveduto al trasbordo per mettere in sicurezza le persone imbarcate sulle carrette del mare sovraccariche. Ieri sera 25 migranti dalla Tunisia e questa mattina i primi 88 dalla Libia

La motovedetta "CP-324" della Guardia Costiera con 88 naufraghi a bordo durante l'ingresso nel porto di Lampedusa la mattina del 11 giugno 2021

di Mauro Seminara

Breve finestra meteo solo in apparenza favorevole alle traversate di quelli che un tempo la stampa definiva “viaggi della speranza” e che adesso sono solo motivo di “minaccia per i confini nazionali”. Un’apertura di quelle che di solito causano naufragi, proprio per la repentina variazione meteorologica in quel tratto di mare che separa la costa nordafricana dall’isola italiana di Lampedusa, e subito sono partite quelle cosiddette “minacce per la sovranità nazionale italiana”. Tra queste, forse la più minacciosa, se non per i confini nazionali certamente per la propaganda sui confini nazionali, è un bebè approdato sulla maggiore delle Pelagie questa mattina dopo il consueto trasbordo dalla pericolosa barca di fortuna approntata dai trafficanti libici alla motovedetta della Guardia Costiera che ormai da anni nega interventi SAR (ricerca e soccorso) pur valutando assolutamente necessario mettere in sicurezza le persone intercettate in mare. La solita logica inesistente che fa a cazzotti con i requisiti minimi richiesti, o pretesi, ai soccorritori Ong “colpevoli” di prendere a bordo troppi naufraghi perché questi sarebbero poi in pericolo come lo sono le carrette di legno sulle quali i trafficanti imbarcano esseri umani come fossero formiche su un formicaio.

A bordo dell’imbarcazione che la Guardia Costiera ha messo in sicurezza con un trasbordo – di cui probabilmente non darà mai notizia alla stampa – c’erano infatti 88 persone, partite dalla Libia e sfuggite alla cattura da parte delle motovedette che un tempo furono italiane e che in tempi più recenti hanno sparato agli italiani. Un barchino gremito, a bordo del quale si trovavano anche sei donne oltre al neonato. La motovedetta SAR d’altura “CP-324” della Guardia Costiera che questa mattina, alle sette, ha fatto ingresso in porto con i profughi partiti dalla Libia non rappresenta il primo approdo di migranti a Lampedusa dopo la sosta obbligata dal meteo. Ieri sera, intorno alle nove, sulla banchina del molo Favarolo hanno messo piede 25 migranti partiti dalla più vicina Tunisia. Tra loro anche due donne e 3 minori. Nel frattempo la sedicente guardia costiera libica si adopera per tenere fede al patto con l’Italia fermando le imbarcazioni segnalate anche e soprattutto dai velivoli Frontex e riportarle al porto di partenza.

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Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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