di Mauro Seminara
Tutti i tamponi effettuati ai 180 migranti soccorsi dalla Ocean Viking in quattro distinti interventi SAR (ricerca e soccorso) hanno dato esito negativo, ma malgrado il disagio accusato dai migranti, e in qualche modo confermato dal medico specialista dell’ASP di Ragusa, anche per i soggetti più vulnerabili è stata disposta un ulteriore periodo di isolamento a bordo d una nave. Mentre i naufraghi soccorsi dalla Ocean Viking resteranno a bordo della Moby Zazà, team rescue ed equipaggio della nave Ong rimarrà a bordo in un punto alla fonda che gli è stato assegnato con quarantena imposta e notificata ieri alle 19 dalla Capitaneria di Porto di Porto Empedocle. Non risulta che al team di bordo della nave Ong sia stato fatto il tampone per rilevare eventuali positivi al Covid-19, ma a membri dell’equipaggio e soccorritori che il 22 giugno – 16 giorni prima – avevano lasciato il porto di Marsiglia è stato comunque imposto di non avvicinarsi alla costa a meno di 300 metri, di non toccare il mare e, soprattutto, di non allontanarsi dal punto di fonda assegnato.
Sono adesso tre le navi ferme per quarantena al largo dei porti italiani. Dopo la Mare Jonio e la Sea Watch 3 è toccato anche alla grande nave Ong Ocean Viking, sulla quale gli unici rischi per la salute erano quelli conseguenti al grave disagio psicologico che aveva indotto un paio di migranti a gettarsi in mare – fortunatamente salvati dalla tempestività di intervento del team rescue della Ong – ed altri a minacciare il suicidio. Circostanza che è impossibile escludere possa ripetersi a bordo della “nave quarantena” Moby Zazà alla fonda davanti Porto Empedocle anch’essa per i prossimi 14 giorni. Esattamente dove un episodio analogo a quello della Ocean Viking, con il tuffo in mare dal ponte della nave, si era già verificato ma senza la prontezza di intervento di soccorritori in grado di salvare la vita di chi era finito in mare. Complice anche la condizione meteo marina con mare mosso, dalla Moby Zazà in quel caso ci era scappato il morto. L’episodio, con il corpo della vittima ritrovato due miglia di distanza dalla nave, non ha però impedito al Governo italiano, per tramite del preposto Ministero, di procedere con l’impiego della “nave quarantena”.
APPROFONDIMENTO:
Quarantena Ocean Viking, una Ordinanza di incerta legittimità
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