Mentre il ministro dell’Interno pensa a decreti sicurezza con cui avocare poteri che la Costituzione non gli riconosce, oppure a multare chi non si attiene alle disposizioni di chi non risponde neanche al telefono mentre le barche affondano e le persone muoiono, a Lampedusa entrano in porto le tre motovedette con i 80 migranti giunti questa mattina in acque territoriali. La barca era stata avvistata ed “agganciata” prima che la Mare Jonio, la nave della Ong che aveva soccorso ieri 30 persone in acque internazionali, entrasse nel porto di Lampedusa. Una barca con migranti profughi della Libia e salpati dal Paese nordafricano sfregiato da un nuovo conflitto bellico. Le motovedette che hanno trasbordato i migranti, due della Guardia Costiera ed una della Guardia di Finanza, hanno fatto ingresso in porto intorno alle 19. Le immagini sembrano quelle a cui anche la stessa isola si era disabituata. I guardacoste con i migranti fanno ingresso in porto, al cancello del molo Favarolo ci sono agenti di Polizia o Carabinieri in gran quantità, l’area interdetta alla stampa, fino ai mezzi del centro di accoglienza che porta via le persone sbarcate. Con l’ingresso in porto delle persone giunte questa mattina nelle acque di Lampedusa dalla Libia sono già tre gli eventi di migrazione accertati. Uno è il respingimento di una barca con 101 persone bloccata dai libici e ricondotta in terra di conflitto, l’altra è quella giunta in acque italiane e sbarcate in serata e la terza è quella in cui hanno perso la vita oltre 50 persone e di cui possono raccontare solo 16 superstiti salvati da pescatori tunisini.
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