Pozzallo, sbarco da nave Marina Militare spiega il SAR nel Mediterraneo

La nave Comandante Foscari aveva soccorso ieri 49 naufraghi a 75 miglia circa a nord della Libia e nel pomeriggio del primo maggio è entrata in porto a Pozzallo per lo sbarco delle persone salvate

Un momento dello sbarco dei naufraghi da nave Comandante Foscari a Pozzallo il primo maggio 2021

di Mauro Seminara

Sono arrivati nel pomeriggio nel porto siciliano di Pozzallo i marinai della nave pattugliatore “Comandante Foscari”, della Marina Militare italiana, ed i 49 naufraghi che avevano soccorso ieri a circa 75 miglia nautiche nord di Tripoli. Nei giorni in cui è ancora vivo e dolente il naufragio di circa 130 persone al largo della Libia per omissione di soccorso, tra il 21 ed il 22 aprile, la nave della Marina italiana è intervenuta per salvare 49 persone in pericolo definendo, come si evince dalla nota fornita alla stampa, cosa è un soccorso e cosa sono dei naufraghi.

“Date le caratteristiche del mezzo e la completa assenza di dispositivi di sicurezza individuali ai naufraghi sono stati distribuiti salvagenti e dispositivi per la protezione individuale da COVID-19, e successivamente sono stati tratti in salvo a bordo della nave della Marina militare”. Questa la semplice descrizione dello stato dell’imbarcazione sulla quale si trovavano 49 persone ed il motivo per cui nave Comandante Foscari è intervenuta. Sono infatti naufraghi quanti si trovano a bordo di una barca in pericolo, o in “distress”, come da nomenclatura utilizzata anche da Frontex, se privi di dotazioni di sicurezza e su un natante sovraccarico rispetto al numero massimo di passeggeri per i quali – e se – è omologato.

La Comandante Foscari era in navigazione nel Mediterraneo centrale, in assetto operativo, nell’ambito della missione italiana “Mare sicuro”. La missione, spiega la stessa Marina Militare italiana, nel 2018 ha avuto nuove consegne: “Con la delibera del Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2017, dal 1 gennaio 2018, i compiti della missione sono stati ampliati a ricomprendere le attività di sostegno logistico alla Guardia Costiera e alla Marina Militare libiche per il contrasto dell’immigrazione illegale e del traffico di esseri umani”. Tali consegne però non hanno lasciato che la nave Comandante Foscari mettesse al sicuro i naufraghi fino all’arrivo dei libici invece di operare per intero il salvataggio, o che li respingesse verso il loro porto non sicuro. La distanza da Tripoli indicata dalla Marina Militare come punto in cui sarebbe avvenuto il salvataggio è comunque ben lontana dall’area di responsabilità SAR (ricerca e soccorso) italiana.

La nave Comandante Foscari è arrivata nel pomeriggio nel porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa, con una operazione di attracco assistita dai rimorchiatori portuali. I naufraghi che aveva soccorso ieri erano in sommarie buone condizioni di salute fisica. L’arrivo della nave militare italiana nel porto Siciliano coincide con quello della nave ONG “Ocean Viking” nel porto siracusano di Augusta, giunta qualche ora prima, e con la sequenza incessante di sbarchi sulla maggiore delle Pelagie. Le navi quarantena, fino a ieri parcheggiate in esosa attesa di disposizioni, sono state riattivate con l’impiego della “Excellent” ad Augusta per i 263 naufraghi della Ocean Viking e la “Allegra” a Lampedusa per iniziare a gestire il massiccio arrivo delle ultime ore. Nei giorni scorsi Lampedusa era stata lasciata scoperta ed i migranti che la raggiungevano autonomamente venivano trasferiti a Porto Empedocle mediante nave traghetto di linea per poi iniziare un periodo di quarantena dopo l’uso della motonave che garantisce la continuità territoriale dell’arcipelago.

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Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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