Ospedale del Mediterraneo, Martello smentisce Campo

Dopo la notizia del progetto annunciato dal sindaco di Pantelleria su un ospedale in comune con Lampedusa e Linosa arriva la smentita del sindaco delle Pelagie su una sua approvazione di idea. Martello: "il sindaco di Lampedusa lavora ad un percorso che possa portare ad avere un ospedale sulla nostra isola"

di Mauro Seminara

Il sindaco di Pantelleria, nel corso di una diretta streaming di sabato 6 giugno, aveva annunciato di aver sottoposto all’assessore regionale alla Salute il progetto di un “ospedale del Mediterraneo” da realizzare sulla sua isola in provincia di Trapani ma in condivisione di servizi con l’arcipelago delle Pelagie. Stando a quanto affermato in video, il sindaco Vincenzo Campo avrebbe discusso il progetto con il collega Salvatore Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa. Le due isole pelagiche si trovano in provincia di Agrigento e distano circa 200 chilometri dalla costa della Sicilia, 150 chilometri separano invece Lampedusa da Pantelleria e le due isole non sono collegate. Il progetto di Campo vede un vero ed autonomo ospedale a Pantelleria ed una condivisione di Lampedusa e Linosa del proprio elisoccorso rinunciando l’isola trapanese al proprio per compensare le spese del nuovo nosocomio. Un giornale locale pantesco aveva addirittura titolato il piano sanitario annunciato dal sindaco di Pantelleria come “l’ospedale del Mediterraneo di Campo e Martello“.

Il progetto di Vincenzo Campo, comunicato ai suoi concittadini mentre a Lampedusa si trovava in visita il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e, tra precedenti incendi ed altre azioni criminali, il sindaco Martello e suoi concittadini difendevano la richiesta di un ospedale a Lampedusa, lasciava quindi intendere che il collega pelagico fosse d’accordo. La smentita non è tardata ad arrivare e ieri sera Salvatore Martello ha postato un chiarimento sulla pagina Facebook del suo account da sindaco: “Quello che dice il sindaco di Pantelleria, riguarda l’isola di Pantelleria. La nostra richiesta, ribadita anche nei giorni scorsi al Presidente della Regione nel corso di una riunione a Palazzo d’Orleans, è quella di realizzare un ospedale a Lampedusa”. Caustico il primo cittadino di Lampedusa e Linosa che per non lasciare adito ad alcun dubbio chiude il post con un’ultima frase: “Lo dico per evitare fraintendimenti o equivoci: il sindaco di Lampedusa lavora ad un percorso che possa portare ad avere un ospedale sulla nostra isola, per i lampedusani ed i linosani”.

L’idea di realizzare a Pantelleria un ospedale per servire anche Lampedusa e Linosa era impraticabile quanto assurda era la possibilità che il sindaco Martello potesse essere d’accordo. Nel progetto di Vincenzo Campo c’era infatti un ospedale a Pantelleria che avrebbe dovuto accontentare lampedusani e linosani che l’ospedale lo vogliono sulla propria isola maggiore. Per la realizzazione dell’ospedale a Pantelleria, inoltre, il sindaco Campo si era detto disposto a rinunciare al proprio servizio stabile di elisoccorso per una condivisione di quello delle Pelagie. In altre parole, Lampedusa e Linosa avrebbero rinunciato in un solo calpo all’ospedale ed anche all’elisoccorso in esclusiva per le proprie isole. Infine, il sindaco di Pantelleria non aveva spiegato come i cittadini delle Pelagie avrebbero potuto beneficiare del suo “ospedale del Mediterraneo” non essendo l’isola trapanese e l’arcipelago Agrigentino collegate in modo diretto; salvo l’istituzione di una eventuale tratta aerea di collegamento. Lampedusa e Linosa si trovano infatti sotto il presidio sanitario di Palermo perché collegate via aerea a Palermo e non ad Agrigento, che non ha un aeroporto. L’unico vantaggio di Pantelleria, che Campo tenta di rendere completo e funzionale partendo già dal ripristino di un punto nascita, è che a Pantelleria gli anni ’50 militari hanno lasciato una struttura che a Lampedusa non esiste. Questo, in tempi di crisi politica e di decennali tagli alla spesa per la salute pubblica, rendono il progetto di un ospedale a Lampedusa ancora meno probabile.

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Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

2 Commenti

  1. Con tutto il rispetto, un bravo giornalista, dovrebbe raccontare i fatti, senza esprimere le proprie opinioni e senza alcuna insinuazione.

  2. Fino a qualche decennio fa l’ospedale di Pantelleria era utilizzato da molti lampedusani e molti di loro sono nati nell’Ospedale di Pantelleria

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