Furto dati utenti Facebook, titolo crolla in borsa e capo sicurezza verso dimissioni

Facebook perde il 6,8% trascinando il settore tecnologico USA. 50 milioni di profili americani sarebbero stati violati dalla società che lavorava per la campagna elettorale di Donald Trump

In copertina: Mark Zuckerberg con sullo sfondo il logo Facebook con pollice verso

Crollo in borsa per la società di Mark Zuckerberg a causa dello scandalo legato a Cambridge Analytica. Facebook perde il 6,8% e porta con se tutto il settore tecnologico americano. Secondo il New York Times Alex Stamos, capo della sicurezza dei dati del social network, starebbe per dimettersi. Lui dal canto suo nega tutto e su Twitter spiega di aver soltanto cambiato ruolo all’interno dell’azienda.
Il tweet di Alex Stamos: “Nonostante le voci, sono ancora completamente impegnato con il mio lavoro su Facebook. È vero che il mio ruolo è cambiato. Attualmente sto trascorrendo più tempo a esplorare i rischi emergenti per la sicurezza ed a lavorare sulla sicurezza delle elezioni”

Cinquanta milioni di profili di utenti americani sarebbero stati violati dalla Cambridge Analytica, società che lavorava per la campagna elettorale di Donald Trump. Per riuscire in questo intento sarebbe stata utilizzata un’app chiamata ‘thisisyourdigitallife’. Secondo quanto dichiarato da Facebook, la Cambridge Analytica avrebbe dichiarato che le informazioni acquisite sarebbero state utilizzate per fini puramente accademici. In realtà a quanto sembra questi dati avrebbero influenzato il voto elettorale americano. A peggiorare la posizione di Facebook il fatto che la società americana avrebbe saputo già dal 2015 di questi dati rubati e non avrebbe informato gli utenti di quanto stava avvenendo, limitandosi a chiederne la cancellazione alla Cambridge Analytica. A far scoppiare lo scandalo un’inchiesta realizzata dal Guardian e del New York Times.

Agenzia DIRE
www.dire.it

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