Siria, cento morti al giorno e dubbi su chi bombarda

Il segretario generale delle Nazioni Unite ha chiesto al Consiglio di Sicurezza un cessate il fuoco di 30 giorni. L’osservatore siriano asserisce che gli aerei “sembrano” russi. Damasco nega l’uso di bombe a barile e Mosca nega responsabilità su civili uccisi durante gli attacchi ai ribelli del Ghouta

In copertina: Siria, distretto di Ghouta bombardato

Sarebbero 310 le persone uccise nel distretto orientale di Ghouta, in Siria, da domenica sera. Oltre 1.550 i feriti. Solo oggi sono morte 38 persone. Lo afferma l’Osservatorio siriano con sede in Gran Bretagna. Il distretto è teatro di una massiccia escalation di bombardamenti. L’area è stata colpita da lancio di razzi, bombardamenti, attacchi aerei e bombe a barile lanciate dagli elicotteri. La Difesa Civile siriana ha improntato un sistema di allerta per segnalare l’arrivo di bombardieri. L’allarme però ha un margine di pochi minuti di anticipo rispetto all’arrivo dei caccia-bombardieri. Secondo le Nazioni Unite gli attacchi potrebbero configurare crimini di guerra avendo colpito anche ospedali ed altre strutture civili. Oggi il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha fatto appello per “l’immediata sospensione di tutte le attività belliche nel Ghouta orientale”. Guterres ha definito “Inferno sulla terra” il luogo in cui vivono i siriani colpiti dall’intensificarsi dei raid. Lo ha fatto durante un intervento al Consiglio di sicurezza dell’ONU, sede in cui ha chiesto un cessate il fuoco di 30 giorni.

Grave il dubbio sulla bandiera degli artefici dei bombardamenti. Damasco nega l’uso di bombe a barilotto sganciate da elicotteri. Armi letali ed imprecise il cui uso è stato condannato dalle Nazioni Unite proprio per il numero di vittime civili innocenti che causano. L’Osservatorio siriano – ricordiamo con sede nel Regno Unito – asserisce che molti degli aerei su Ghouta sembrano essere russi. Affermazione vaga e priva di prove che solitamente si rendono necessarie prima di formulare accuse del genere. Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, ha infatti definito oggi infondate le accuse sulla responsabilità russa della morte di civili nel Ghouta orientale. In una intervista raccolta dall’agenzia Reuters, un comandante delle forze governative siriane ha dichiarato che i bombardamenti sono mirati e preventivi, necessari per impedire ai ribelli di colpire i quartieri orientali di Damasco con colpi di mortaio. Il comandante delle forze sotto il comando di Bashar al Assad prevede infatti un attacco condotto dalle forze di terra siriane.

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