Esecuzione a Palermo, è caccia all’autista del killer

Una esecuzione in pieno giorno al mercato storico del Capo di Palermo. Il killer è il cugino di un noto boss mafioso. Caccia aperta per l'autista della Smart con cui il sicario tentava la fuga

A sparare sarebbe stato Calogero Lo Presti, il 23enne cugino del noto boss mafioso del mandamento di Porta Nuova Tommaso Lo Presti. I militari dell’Arma hanno bloccato il killer appena dopo l’omicidio, ma giusto in tempo perché questi non si desse alla macchia. Non sono però riusciti a fermare il veicolo su cui Lo Presti era arrivato alle 07:30 al mercato e con il quale sarebbe poi fuggito senza l’intervento dei Carabinieri. “Stiamo individuando il complice fuggito a bordo di un’auto”, ha dichiarato comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, colonnello Antonio Di Stasio, all’agenzia Adnkronos. L’auto è una piccola ma scattante Smart che ha fatto irruzione al mercato storico di Palermo mentre i commercianti preparavano le proprie bancarelle con la merce. Non si conosce ancora il movente dell’esecuzione apparentemente di stampo mafioso.

L’obiettivo di Lo Presti era un fruttivendolo la cui attività si trova vicino l’ingresso principale del mercato, appena varcata Porta Carini, a due passi dal Palazzo di Giustizia di Palermo. La vittima, Andrea Cusimano, di 30 anni, è stata raggiunta da tre colpi di pistola ed a nulla era valso un tentativo di fuga alla vista del suo sicario armato di una calibro 8. Cusimano è morto al pronto soccorso dell’Ospedale Civico di Palermo. La pistola è stata subito ritrovata. Calogero Lo Presti risulta aver tentato di disfarsi dell’arma, dopo che il terzo colpo messo a segno lo aveva rassicurato sulla riuscita esecuzione, gettandola tra le bancarelle di ortofrutta del mercato ma nessuno ne avrebbe occultato la presenza. Il mercato stabile del Capo è una delle attrazioni turistiche della città di Palermo, sito in pieno centro storico tra il Palazzo di Giustizia e la Caserma del Comando Provinciale dei Carabinieri di piazza Verdi. La vicinanza ad un’area così densamente sorvegliata dalle Forze dell’ordine ha impedito che l’esecuzione si concludesse con la programmata fuga.

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