Sea Watch, in dieci sbarcano a Lampedusa. 4 leghisti davanti il Comune: “Porti chiusi!”

Il medico ed europarlamentare Pietro Bartolo ha visitato le persone evacuate dalla Sea Watch 3 appena sbarcate. In dieci, tra cui due piccoli bimbi, sono stati evacuati dalla nave Ong. Davanti il palazzetto del Comune di Lampedusa si sono trovati quattro leghisti che durante l’evacuazione inneggiavano “porti chiusi”

Nuclei familiari sbarcano dalla Sea Watch 3 a Lampedusa

di Mauro Seminara

Una ispezione è stata autorizzata da Roma per verificare le condizioni medico sanitarie a bordo della Sea Watch 3. L’esito del controllo medico è stato un MedEvac, una evacuazione medica, disposta per dieci persone che da tre giorni si trovavano insieme agli altri 43 compagni di sventure sulla nave Ong. La procedura è stata avviata mentre la stampa ancora titolava il divieto di sbarco firmato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. La motovedetta della Guardia Costiera ha fatto il suo ingresso in porto intorno alle 18, dopo il trasbordo dalla Sea Watch 3 sempre al di fuori delle acque territoriali che circondano Lampedusa. Al Molo Favarolo, blindato dalle forze dell’ordine ed interdetto anche ai giornalisti per ragioni mai chiarite dai competenti ministeri dei Trasporti e dell’Interno, era presente anche il dottor Pietro Bartolo. Il medico, eletto al Parlamento Europeo con un record di preferenze – oltre 220.000 – ha visitato i due bambini di meno di un anno, un maschietto ed una femminuccia, le quattro donne ed i quattro uomini che la Guardia Costiera ha condotto su solida terraferma.

Dopo le operazioni di rito al molo, con le visite ed il trasferimento di un uomo ed una donna in ambulanza ed i restanti in un pulmino al centro di prima accoglienza di Contrada Imbriacola, il medico ha risposto ad alcune domande sul caso ricordando che impedire ai profughi a bordo della nave Ong di sbarcare ha poco senso visto il numero di sbarchi che si registrano regolarmente sull’isola con arrivo autonomo fino alle acque territoriali. Mentre al Molo Favarolo era atteso l’arrivo delle persone evacuate dalla Sea Watch 3, davanti il palazzetto municipale di Lampedusa si erano radunate quattro persone con tanto di bandiera con il sole delle Alpi leghista ad inneggiare lo slogan “porti chiusi”. Il coro però è risultato di scarsa armonia, visto il ridottissimo numero dei partecipanti.

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Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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