Mister The Wall sbugiarda i Caschi Bianchi

In Spagna Roger Waters aveva negato il palco ad un presunto rappresentante dei Caschi Bianchi che voleva parlare dell’attacco chimico di Douma, in Siria. La leggenda del rock ha poi cassato i White Helmets invitando i suoi fans a non credere alla loro propaganda. Poche ore più tardi è stata bombardata la Siria

Roger Waters

Roger Waters, fondatore dei Pink Floyd e compositore della band dall’uscita di Syd Barrett fino alla scissione che lasciò il marchio registrato ai restanti Wright, Mason e Gilmour, è sempre stato una icona del “No war”. Lo stesso The Wall, prima “opera” della storia del rock, era già un manifesto contro la guerra. Da allora, Mr The Wall si è sempre speso contro la guerra in ogni modo e luogo. Salire sul palco di Roger Waters per spendere parole buone nei confronti di una organizzazione significherebbe accreditare questa, con il sigillo di garanzia del padrone di casa, davanti alle decine di milioni di fans che l’artista vanta ancora nel mondo. Infatti, in occasione del concerto che il 13 aprile Roger Waters ha tenuto al Palau Sant Jordi di Barcellona, in Spagna, sul palco del musicista anti-guerra, ad “accreditarsi” in un momento estremamente delicato, dovevano essere i White Helmets. Quei “Caschi Bianchi” siriani che ormai il mondo conosce per i video sulle vittime civili in Siria, incluso quello del 7 aprile di Douma.

Le richieste di “patrocinio” alla leggenda del rock risalgono già al 2016 e sono state rese note dallo stesso Waters. Nell’ottobre del 2016, Waters era stato invitato ad un evento in favore dei Caschi Bianchi organizzato da un miliardario saudita. Le e-mail con le richieste al potenziale testimonial d’eccezione sono state pubblicate dal giornalista americano Max Blumenthal. Lo stesso che da tempo subisce attacchi e tentativi di grave discredito proprio per i suoi articoli, anche sui fatidici Caschi Bianchi. Nel caso della recente esibizione a Barcellona, la richiesta alla rock-legend era giunta da un fotoreporter che aveva chiesto di poter spendere poche parole in favore del grande ed encomiabile lavoro che la sedicente Difesa Civile Siriana, alias White Helmets, Caschi Bianchi, svolge in Siria. Era la sera del 13 aprile e poche ore dopo è partito il raid di Stati Uniti, Regno Unito e Francia contro la Siria. Roger Waters negò al sedicente fotoreporter la presenza sul palco con annesso discorso sull’attacco con armi chimiche a Douma e, di contro, spese personalmente qualche parola riguardo i Caschi Bianchi. Ma non furono certo parole lusinghiere.

Roger Waters: “Viviamo in un mondo in cui la propaganda sembra essere più importante di quello che accade realmente”

Roger Waters con il suo basso sul palco

Roger Waters parla con il suo pubblico, gli spiega che una persona voleva salire sul palco a parlare di Douma, “su quello che lui crede che sia un attacco chimico sulla gente di Douma da parte di Bashar Al Assad”. La premessa sul “che lui crede” è già esaustiva e ha già stroncato il “simpatizzante” dei Caschi Bianchi. Ma Waters non si limita a questo. “Questa è la sua opinione”, spiega Mr The Wall aggiungendo: “Personalmente ritengo che sia totalmente sbagliata”. Sarebbe già qui un discorso chiuso, ma il cofondatore dei Pink Floyd decide di spiegare bene ai suoi fans la propria opinione: “Credo che l’organizzazione che questa persona pretende di rappresentare, e che sostiene, i Caschi Bianchi, sia una finta organizzazione. Una organizzazione messa in piedi per fare propaganda in favore dei jihadisti e dei terroristi. Queste sono le mie personali convinzioni. Se noi credessimo alla propaganda dei Caschi Bianchi, e di altri, saremmo spinti ad ‘incoraggiare’ i nostri governi ad andare in Siria a sganciare bombe sulla gente. Questo sarebbe un errore monumentale per tutti noi, come esseri umani. Quello che invece dovremmo fare è convincere i nostri governi a non andare da nessuna parte e a non bombardare nessuno. Certamente non fino a quando non avremo fatto tutti gli approfondimenti necessari, in modo da avere le idee chiare su tutto quello che sta davvero accadendo. Perché viviamo in un mondo in cui la propaganda sembra essere più importante di quello che accade realmente sul posto”. Il concerto iniziò alle 21, ora locale di Barcellona. Poche ore più tardi è avvenuto il lancio di 103 missili sulla Siria per il presunto attacco con armi chimiche a Douma di cui oggi esistono più smentite che prove.

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