Artista eclettico, scrittore, regista ed interprete, aveva dipinto l’esser napoletano con leggerezza analizzandone la filosofia più profonda e così l’aveva proposta agli italiani. Luciano De Crescenzo aveva esportato Napoli come Andrea Camilleri aveva reso nazionali termini e costumi siciliani. I due artisti sono andati via così, uno dietro l’altro come uno dietro l’altro erano entrati in ospedale per l’ultima volta circa due settimane addietro. De Crescenzo si è spento il giorno del funerale di Andrea Camilleri. Si trovava al Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, ricoverato da due settimane al reparto pneumologia. Avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 18 agosto. Appena un paio di anni in meno di Andrea Camilleri che, 93enne, è stato ricoverato per un arresto cardiaco al Santo Spirito di Roma un mese prima del decesso. Entrambi ultranovantenni e fieri diffusori dei valori culturali delle rispettive terre hanno lasciato questa a distanza di appena un giorno l’uno dall’altro. Rimane il grandissimo patrimonio culturale che i due hanno scritto e pubblicato.
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