Migrazioni, a Lampedusa ricominciano gli sbarchi

Ieri uno sbarco di migranti tunisini e questa notte due di profughi provenienti dalla Libia arrivati tutti fino a Lampedusa. Riparte il flusso migratorio ma in piccola parte filtrato da una nave Ong che ha già soccorso 330 persone nel Mediterraneo centrale. Nel centro di prima accoglienza di Lampedusa ieri erano poco più di 200 gli ospiti presenti. Continuano i trasferimenti dall’isola, ieri con minori in nave traghetto

Una motovedetta della Guardia Costiera carica di migranti nel porto di Lampedusa il 10 maggio 2021

di Mauro Seminara

Dopo la sosta delle partenze dal nord Africa che è coincisa con una breve finestra di relativo maltempo, a Lampedusa sono ricominciate ad arrivare barche di migranti. Il primo, a riaprire il flusso, come sempre è partito dalla vicina Tunisia appena la schiarita meteo marina è stata visibile. Nel pomeriggio di ieri erano già a Lampedusa 16 persone di nazionalità tunisina, tra le quali anche un minore. La piccola imbarcazione tunisina era “presagio” di nuove partenze che in effetti si stavano nel frattempo preparando anche in Libia. Questa notte, prima delle cinque del mattino, nel buio del porto di Lampedusa, altri 61 migranti venivano fatti sbarcare dalle autorità marittime dopo l’intervento consueto in area SAR italiana. Tra le persone partite dalla Libia ed approdate a Lampedusa anche 5 donne e 8 bambini. Miste le nazionalità di origine, tra le quali Paesi del nord e dell’Africa centro orientale.

Poco più tardi, giusto il tempo del triage e del trasferimento al centro di prima accoglienza, un altro gruppo di persone migranti è sbarcato a Lampedusa dopo l’intervento delle motovedette. A bordo della seconda imbarcazione salpata dalla Libia e giunta fin nelle acque territoriali italiane di Lampedusa c’erano 73 persone. Anche in questo secondo caso nazionalità di origine miste e porto di partenza libico. Tre sbarchi in poche ore, uno dalla Tunisia ieri e due dalla Libia tra questa notte e stamattina, che potrebbero essere indicativi di una nuova intensa ondata di barchini e barconi come si era verificato nel fine settimana del 9 e 10 maggio, quando a Lampedusa erano arrivate duemila persone in 24 ore. In questo caso però c’è una differenza che almeno per le prime barche potrebbe aver reso meno massiccia la prima ondata: nel Mediterraneo centrale c’è una nave Ong, la “Sea Eye 4” alla sua prima missione, che ha già soccorso 330 persone.

Non è dato sapere con certezza se queste persone salvate dalla nave umanitaria Sea Eye 4 sarebbero state respinte dai libici, naufragate o se sarebbero approdate a Lampedusa. Certo non congestioneranno il centro di prima accoglienza dell’isola pelagica, visto che per le navi Ong con naufraghi a bordo il porto di sbarco che viene indicato non è mai il più vicino. Lampedusa intanto non aveva terminato i trasferimenti delle persone arrivate a ridosso del precedente fine settimana e nel suo centro di prima accoglienza, malgrado il trasferimento di circa un centinaio di minori in nave traghetto di linea ieri, nella struttura impropriamente definita “hotspot” c’erano ancora 220 persone. Pressappoco la capienza massima dello stesso centro di primo soccorso ed accoglienza (CPSA) ma residuo della precedente ondata migratoria.

Informazioni su Mauro Seminara 705 Articoli
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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