Una pietra per Emanuele Piazza

Cerimonia di posa di una pietra in memoria di Emanuele Piazza, agente del Sisde scomparso il 16 marzo del 1990 per mano mafiosa ma che lascia seri dubbi sulla reale origine dell'ordine di esecuzione di uno dei due uomini - entrambi poi uccisi - che sventarono l'Attentato dell'Addaura ordito contro il giudice Giovanni Falcone nel giugno del 1989

In copertina: Emanuele Piazza, ucciso dalla mafia il 16 marzo 1990

Oggi a Palermo si celebra un evento che mai si vorrebbe dover commentare in un Paese civile, ma che purtroppo appartiene a quella lunghissima schiera di misteri che avvolgono la storia d’Italia recente e contemporanea. Dopo 31 anni dalla scomparsa di Emanuele Piazza, oggi, in piazza Giovanni Paolo II (già piazza Alcide De Gasperi, di fronte lo stadio comunale di viale Del Fante, si commemorerà il giovane agente di Polizia con la posa di una pietra su iniziativa della “Associazione per onorare la memoria dei Caduti nella lotta contro la mafia”. La cerimonia avrà luogo alle 10:30 di oggi, 16 marzo, trentunesimo anniversario della scomparsa di Emanuele. Chiunque potrà partecipare, a patto che si attenga scrupolosamente alle norme sanitarie anti-Covid.

Chi è Emanuele Piazza

Emanuele è un ragazzo palermitano che all’età di venti anni diventa agente della Polizia di Stato. Un giovane che ci crede e che lavora sodo. Tra addestramenti e reparti speciali, Emanuele Piazza nel 1990 è già un agente dei servizi, del Sisde. Il 16 marzo del 1960 l’agente Piazza ha 30 anni, e quel giorno sarà l’ultimo in cui verrà visto dai propri cari. La scomparsa di Emanuele Piazza è una storia di mafia e di cosiddetta “lupara bianca”, ma forse non c’é soltanto mafia dietro. Il nome di Emanuele Piazza è infatti indissolubilmente legato a quello di un altro agente ucciso, in questo caso insieme alla moglie: Antonino Agostino. Entrambi, Piazza e Agostino, avevano in comune anche un episodio in particolare. I due agenti dei servizi disinnescarono il cosiddetto “Attentato dell’Addaura”, il 21 giugno 1989, in cui sarebbe dovuto morire il giudice Giovanni Falcone. Antonino Agostino venne ucciso il 5 agosto dello stesso anno insieme alla moglie Ida Castelluccio. Emanuele Piazza scomparve il 16 marzo dell’anno successivo, preso in trappola con un espediente ed eliminato per mano mafiosa mentre svolgeva servizi di estrema importanza per lo Stato italiano.

Emanuele Piazza era nato a Palermo nel 1960. Collaboratore esterno del Sisde, nella notte tra il 15 e il 16 marzo 1990 fu rapito, ucciso e disciolto nell’acido. La  famiglia non ha mai potuto seppellire il suo corpo.

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