Covid-19, dalla Sicilia esposto contro governatore della Lombardia

L'ex candidato sindaco della città di Trapani deposita esposto alla Procura della Repubblica chiedendo di accertare eventuali "profili di illiceità penale" a carico del presidente della Regione Lombardia Fontana

Attilio Fontana (a sinistra) e Peppe Bologna (a destra)

Peppe Bologna, personaggio noto nella provincia di Trapani, già candidato sindaco per il capoluogo di provincia siciliano e protagonista di accesi scambi e denunce su aspetti che attengono alla vita imprenditoriale e politica in Sicilia, ha depositato il 31 marzo un esposto presso la Procura della Repubblica di Trapani sulla condotta del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, per inadeguate e irresponsabile gestione dell’epidemia di nuovo coronavirus nella sua regione. Secondo Bologna, a fronte di tutte le evidenze dettate dalla Cina e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in principio di epidemia, in Lombardia era già disponibile un quadro della situazione che avrebbe dovuto imporre al presidente della Regione, massima autorità sanitaria regionale, la responsabilità sulla salute pubblica a tutela di tutto il territorio nazionale. In altri termini, secondo Bologna, la mancata immediata chiusura della iniziale “zona rossa” lombarda da parte di Fontana ha permesso al virus di contagiare gran parte del territorio della Lombardia e di diffondersi poi anche in altre regioni italiane.

Quanto avvenuto nei comuni assoggettati alle prime misure di isolamento adottate – si legge nell’esposto di Bologna – (Castiglione D’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano), nei quali la quarantena ha permesso l’esaurimento del contagio ‘interno’, dimostra come l’adozione di rigidi provvedimenti su tutto il territorio regionale circostante avrebbe consentito di arginare per tempo la diffusione della malattia, impedendone l’ ‘esportazione’ anche sul restante territorio nazionale, ed in particolare nel Sud del Paese“. Peppe Bologna, dopo una rapida cronistoria, dall’insorgere del virus nella città di Wuhan, in Cina, nel novembre del 2019, giunge quindi alla conclusione che è dovere della magistratura indagare eventuali omissioni di interventi utili ad arginare la diffusione epidemica di Covid-19 in Italia essendovi già a disposizione del governatore della prima Regione colpita sufficienti informazioni ufficiali utili a stabilire come era necessario operare. Come, di fatto, evidenziato in esposto, ha poi fatto il Governo nazionale imponendo la quarantena nell’area di focolaio. Ma ad “esportazione” sul territorio nazionale già avvenuta.

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