Mattarella ricorda il magistrato Luigi Daga, ucciso in Egitto nel 93

In memoria del magistrato italiano ucciso 25 anni fa in Egitto da un attentato terroristico oggi il presidente della Repubblica ha rilasciato una dichiarazione. Anche l’ANM ricorda il valido collega scomparso a 46 anni

In copertina: Luigi Daga

Luigi Daga era un magistrato di Corte d’appello, nato a Catanzaro, in Calabria, nel 1947. Nell’ottobre del 1993 si trovava al Cairo, in Egitto, in missione per partecipare ad un convegno quale relatore sulla riforma italiana del Codice di Procedura Penale. Rimase vittima di un attentato terroristico che lo ferì gravemente causandone il successivo decesso. Oggi lo hanno ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’Associazione Nazionale Magistrati.

La dichiarazione del presidente Mattarella:

Il 17 novembre del 1993 Luigi Daga, Magistrato in servizio presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, veniva ferito gravemente in Egitto in un attentato terroristico mentre si trovava in missione e moriva per le gravi lesioni riportate a soli 46 anni.
Luigi Daga aveva profuso il suo impegno professionale particolarmente nel settore dell’amministrazione penitenziaria ed era conosciuto come uno dei maggiori esperti europei in materia.
Magistrato autorevole, il giudice Daga ha offerto una lettura degli istituti tradizionali del nostro sistema punitivo diretta a favorire la rieducazione dei detenuti e il loro reinserimento sociale attraverso il più ampio ricorso alle misure alternative alla detenzione.
A distanza di venticinque anni dall’attentato terroristico in seguito al quale perse la vita, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza del Paese ai suoi familiari e ai colleghi che lo hanno conosciuto e stimato e che non ne hanno mai dimenticato le doti umane e la dedizione professionale.

Il ricordo dell’ANM:

Luigi Daga, magistrato d’appello addetto al ministero della Giustizia, direttore dell’ufficio studi e ricerche del Dap, muore a soli 46 anni il 17 novembre 1993 in seguito alle ferite riportate durante un attentato terroristico al Cairo, dove si trovava per partecipare come relatore al congresso dell’Associazione egiziana di diritto criminale.
L’ANM ricorda il collega, profondo conoscitore del diritto penitenziario, che ha contribuito a rinnovare con la sua preziosa opera, stimato studioso a livello internazionale e brillante autore di numerosi e apprezzati scritti.

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