I corpi di 20 egiziani decapitati da Isis tornati in Egitto

Erano stati vittima dei tagliagole dell’Isis sulla spiaggia di Sirte nel 2015. Ieri il volo da Misurata al Cairo che ha restituito i resti dei venti cristiani decapitati in Libia tre anni addietro insieme ad un ghanese

All’arrivo delle salme c’era una Tv locale egiziana che ha trasmesso, alla presenza del capo della Chiesa copta in Egitto, Papa Tawadros II, il ritorno in patria delle vittime dall’aeroporto del Cairo. Sul volo di ieri, proveniente da Misurata, c’erano i venti corpi degli egiziani cristiani decapitati in Libia nel 2015 dallo Stato Islamico. Le immagini sono ancora impresse nella memoria collettiva e sarebbero quelle della spiaggia di Sirte, con gli egiziani in tuta arancione, come quelle dei prigionieri di Guantanamo, costretti in fila dai tagliagole dell’Isis. Apparterrebbero al loro le spoglie riconsegnate ieri all’Egitto. In quell’occasione sarebbero state decapitate in totale 21 persone. Oltre ai venti egiziani tra le tute arancione c’era anche un ghanese. I cristiani egiziani si trovavano in Libia per lavoro. Migranti in cerca di opportunità nella Libia da ricostruire dopo la guerra del 2011, ma anche nella Libia del caos terrorista del dopo Gheddafi.

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