Circa cento chilometri ad ovest della città ucraina di Leopoli c’è un valico di frontiera che viene attraversato per raggiungere la salvezza in Polonia. Le immagini che pubblichiamo, raccolte da Alessio Tricani, ieri, all’arrivo, ritraggono tutta la drammaticità della migrazione di nuclei familiari ucraini con lacrime e piccoli zaini. Si trovano a Medyka, piccola cittadina polacca al confine con l’Ucraina. Ad attenderli, su territorio della Polonia, ci sono pullman con una croce rossa sul parabrezza e la scritta “Konwòj Humanitarny” stampata su un foglio A4. Sono i pullman dei corridoi umanitari approntati per ricevere i profughi della guerra ucraina dopo che l’Unione europea ha garantito alla Polonia la ripartizione dell’esodo. Al confine, sempre su territorio polacco, la lunga carovana dei mezzi televisivi. Fermi su terra sicura, mentre pochi metri più in là, oltre il confine, neanche per la stampa sembra esserci alcuna garanzia di sicurezza. L’Ucraina è stata infatti progressivamente abbandonata dalla stampa, in particolare dalle aree in cui sono più duri gli scontri tra le armate russe e la difesa ucraina.
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