Migranti, 156 su un gommone ma soccorsi solo in acque territoriali

Le motovedette italiane intervengono solo in acque territoriali italiane. Ieri pomeriggio i velivoli Frontex e AFM sorvolavano un'area del Mediterraneo centrale in cui stava navigando il gommone con 156 persone a bordo salpato dalla costa della Libia. Lampedusa inizia a barcollare sotto i continui arrivi autonomi

Su un solo gommone hanno preso posto 156 persone ed in questo modo hanno navigato dalla Libia fino a Lampedusa. Ieri pomeriggio sono stati in volo per ore i velivoli di Frontex, ma anche dell’AFM (Armed Forces of Malta). Sergio Scandura, cronista di Radio Radicale, ieri pomeriggio aveva twittato la traccia di Osprey3 – velivolo da ricognizione Frontex – in area (foto a destra) ed aveva rilevato la presenza del velivolo dell’AFM. L’evento non era quindi una sorpresa, tanto che già questa notte era noto il numero, impressionante, delle persone a bordo del tappeto gonfiabile galleggiante. Le motovedette di stanza a Lampedusa sono uscite dal porto poco prima della mezzanotte ed a pochi minuti dalle cinque del mattino erano tornate a Lampedusa con ripartiti i 156 migranti presi a dieci miglia nautiche dall’isola. Due miglia all’interno delle acque territoriali. Ad operare sono state due motovedette classe 300 della Guardia Costiera ed un pattugliatore classe Bigliani della Guardia di Finanza.

Le persone prese a bordo questa notte dalle motovedette dell’assetto navale di Lampedusa si sono aggiunte alla già massiccia presenza di migranti sull’isola. Il gommone da 156 persone configura adesso una nuova gatta da pelare per le autorità italiane. Questo, salpato dalla costa libica della Tripolitania, nel distretto di Sabrata, è un tipo di partenze che i trafficanti non adoperavano da tempo e che si aggiunge alla rotta di traffico messa in piedi dalla costa della Tunisia. Negli ultimi giorni sono infatti arrivate a Lampedusa, tutte in autonomia, barche di legno tunisine da 70 persone in media e adesso anche i gommoni da 15 metri pare possano tornare a navigare. Nel caso di un naufragio, più che probabile per un natante al quale è sufficiente che un tubolare perda pressione sotto il massiccio carico di esseri umani, sarebbe una vera strage di persone che non è dato sapere chi poi dovrebbe tentare di salvare o recuperare a morte sopraggiunta. La politica italiana rimane però quella dell’ausilio delle motovedette destinate al soccorso marittimo solo in acque territoriali.

Continua in gran numero la partenza di persone migranti del Bangladesh attraverso il traffico della Libia. Sul gommone soccorso questa notte erano 127 i cittadini del Bangladesh sul totale di 156 persone. Tutti uomini sul lunghissimo ed altrettanto pericoloso gommone soccorso solo una volta giunto ben dentro le acque territoriali di Lampedusa. Gli altri migranti a bordo erano cittadini del Pakistan, del Sudan, della Guinea, del Gambia e del Ciad, ma anche nordafricani dell’Egitto e del Marocco. Prevalenza di donne, della Costa D’Avorio invece per il traffico armato in Tunisia, dove pare che le giovani ivoriane facciano parte di una rete di sfruttamento locale. Con le ultime barche arrivate autonomamente dalla Tunisia fino a Lampedusa, si è infatti vista una presenza prossima al 50% di donne sul totale delle persone a bordo.

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