Lampedusa, nessun accesso al CPSA: migranti trasferiti in nave

Nessun accesso al centro di prima accoglienza per i migranti approdati oggi a Lampedusa. Il sindaco di Lampedusa: "Serve un provvedimento chiaro che valga anche in caso di eventuali altri sbarchi futuri"

di Mauro Seminara

I migranti approdati oggi a Lampedusa non sono stati condotti al centro di prima accoglienza di Contrada Imbriacola per la fotosegnalazione e le procedure di rito ma sono stati accompagnati direttamente al porto commerciale dal Molo Favarolo. La decisione della Prefettura di Agrigento riguarda gli 82 migranti che oggi hanno raggiunto autonomamente l’isola – due donne ed un neonato del totale di 85 sono partiti con l’elisoccorso – che in questo modo non causeranno il reset dell’isolamento di 14 giorni disposto per i 26 migranti approdati ieri a Lampedusa. L’isola rimarrà quindi zona franca anche per il solo rischio di introduzione del nuovo coronavirus. Tra i migranti che questa sera sono saliti a bordo della nave traghetto diretta a Porto Empedocle, dove arriverà domattina, ci sono anche 23 donne e tre bambini.

“Nel Centro di accoglienza ci sono già le 26 persone arrivate ieri e poste in quarantena, che come è evidente non possono entrare in contatto con altri soggetti. E sull’isola non ci sono altre sedi idonee all’accoglienza di migranti.” Lo scrive in una nota pubblica il sindaco di Lampedusa e Linosa Salvatore Martello. “Chiedo dunque al Ministro degli Interni Luciana Lamorgese – prosegue il sindaco – di intervenire immediatamente con un provvedimento specifico che preveda il trasferimento diretto delle persone giunte sull’isola: dal Molo Favaloro devono essere subito trasferite in un’altra struttura al di fuori di Lampedusa, senza entrare in contatto con chi già risiede sull’isola.” Le richieste del sindaco di Lampedusa sono state quindi assecondate, anche tranquillizzando la popolazione delle due isole. “Bisogna tutelare la salute della cittadinanza, che sta rispettando con grandi sacrifici le disposizioni per fronteggiare l’emergenza Coronavirus contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio”, scrive il sindaco prima di chiudere con una richiesta direttamente rivolta al Governo centrale: “Serve un provvedimento chiaro che valga anche in caso di eventuali altri sbarchi futuri. Lo dico con grande senso di responsabilità, che non intacca la vocazione all’accoglienza che Lampedusa ed i lampedusani hanno sempre dimostrato. Ma stiamo vivendo un’emergenza che impone misure severe, e queste devono essere rispettate da tutti”.

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Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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