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Libia, rapito il sindaco di Tripoli

In copertina: Abdelraouf Bayt Al-Mal, sindaco di Tripoli

Abdelraouf Bayt Al-Mal, sindaco di Tripoli, è stato rapito durante la notte. La notizia, pubblicata questa mattina dal Libyan Express, pare essere stata appresa da fonti del Comune di Tripoli. Il primo cittadino della capitale tripolitania della Libia sarebbe stato condotto in un luogo sconosciuto, come recitano le fonti del Libyan Express. L’amministrazione comunale di Tripoli scrive in una nota: “Tali atti sono crimini che minacciano direttamente la sicurezza della capitale in Libia e la trascinano in un conflitto che potrebbe essere facilmente evitato”. Le attività comunali oggi sono state sospese e l’amministrazione ha invitato il Consiglio presidenziale a prendere tutte le necessarie contromisure affinché Abdelraouf Bayt Al-Mal venga rilasciato vivo ed in buono stato di salute al più presto.

Fayez Al-Sarraj e Khalifa Haftar
Il rapimento del sindaco di Tripoli, sede del Consiglio presieduto da Fayez al Sarraj, avviene appena un paio di giorni dopo che proprio nella capitale era giunta la notizia di un categorico rifiuto da parte di Khalifa Haftar all’offerta formulata da Sarraj. La notizia, lanciata da Awsat e mai smentita dalle parti, raccontava di una proposta di incontro inviata da Sarraj ad Haftar finalizzato ad un accordo per la condivisione del Governo della Libia. Proposta rifiutata dal generale in capo alle Forze armate libiche insediate in Cirenaica. L’uomo in capo alla Libia, che ha eletto capitale temporanea Bengasi, non ha alcuna intenzione di cedere a compromessi su unificazione e controllo del Paese. Haftar ha inoltre dalla sua il sostegno di Al Sisi, della Turchia di Erdogan e, indirettamente, della Russia. In questo momento di fragilità, politica e diplomatica, per la Libia, il sequestro del sindaco di Tripoli è un ulteriore affermazione di debolezza per il residente del Consiglio Presidenziale e Primo ministro del Governo di Accordo Nazionale della Libia Fayez Al Sarraj

Mauro Seminara: Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.
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