X

Annullata la manifestazione anti-fascismo a Macerata

Dietro front, avanti march! Si fermano le principali sigle che avevano aderito alla manifestazione nazionale in programma sabato a Macerata, quale luogo simbolo per i recenti accadimenti, contro il neofascismo incarnato da Luca Traini e dal supporto che questi ha ricevuto in una diffusa parte d’Italia. Il cambio di programma risponde ad un appello lanciato dal sindaco di Macerata che aveva chiesto di concedere alla cittadina il cordoglio e la quiete necessaria per superare questo momento senza invaderla per uno scontro ideologico nazionale. Macerata era stata travolta prima per l’orrendo fine della giovanissima Pamela e dopo per l’azione di rappresaglia di un estremista borderline che aveva sparato a sei immigrati in strada. Comprensibilmente troppo per una cittadina come Macerata che ad un certo punto ha chiesto di uscire dallo scontro ideologico che si sta scatenando in tutta la penisola. L’appello è stato accolto con immediatezza da ANPI, ARCI, CGIL e LIBERA che hanno sospeso la manifestazione programmata per sabato 10 febbraio affidando le motivazioni ad un comunicato stampa congiunto: “Nel prendere atto dell’appello, seppur tardivo, del Sindaco di Macerata affinché si fermino tutte le manifestazioni in città per il clima di smarrimento, paura e dolore vissuto dalla comunità locale, abbiamo assunto la decisione, non senza preoccupazione e inquietudine, di sospendere la manifestazione nazionale del 10 febbraio”.

Seppur ragionevole la motivazione per cui le sigle hanno ritenuto di dover annullare la manifestazione, forte è stata la delusione di quanti intendevano partecipare per dare un forte messaggio agli estremisti di destra neofascisti che nelle ultime ore avevano anche ostentato un lungo striscione a Roma che recitava “Onore a Luca Traini”. Il dado è tratto e non tutti sono ormai disposti a fermarsi in visto dello scontro. ANPI, ARCI, CGIL e LIBERA di don Luigi Ciotti hanno comunque ritenuto di dover fare un passo indietro e rispettare la richiesta del sindaco di Macerata quale espressione della cittadinanza. Le sigle promotrici della manifestazione, come della sospensione, lanciano però con la stessa nota un monito al sindaco ed alle istituzioni competenti quali Prefettura e Ministero dell’Interno: “Nel contempo, pretendiamo che Macerata non diventi un luogo di attiva presenza neofascista: ciò sarebbe in violazione della Costituzione della Repubblica, delle leggi vigenti in materia e della civiltà. Siano quindi vietate le iniziative annunciate per i prossimi giorni in città da Forza nuova, da Casapound e da tutti i seminatori di razzismo. Il Sindaco sia protagonista, assieme ai Ministri deputati, di questa operativa assunzione di responsabilità.” Come dire che si fa un passo indietro a patto che questo non significhi concedere il campo libero a coloro contro i quali avremmo manifestato.

Il passo indietro non sembra comunque equivalere al tirar indietro la gamba, e LIBERA, associazioni e sigle sindacali, lo esplicitano argomentando una richiesta che potrebbe ferire gli “avversari” forse anche più di migliaia di persone che manifestano contro di essi. L’attacco arriva con le ultime righe del comunicato stampa: “Resta fermamente inteso che il nostro impegno continua nel solco di una forte azione di contrasto ai fascismi e ai razzismi che dovrà necessariamente condurre il Governo a sciogliere i partiti e le associazioni che si richiamano a quelle aberranti ideologie.” A stretto giro la dichiarazione del ministro dell’Interno Marco Minniti che ringrazia “Anpi, Cgil, Arci e Libera che hanno accolto la richiesta del sindaco di Macerata di sospendere le manifestazioni in questo momento così delicato per la città, che ora ha bisogno di pace e di tranquillità”. Da Pesaro Minniti ha aggiunto anche un impegno, ma senza distinzione di parti: “Al tempo stesso mi auguro che anche altre organizzazioni che hanno annunciato manifestazioni accolgano l’invito del sindaco di Macerata. Se questo non avverrà, ci penserà il ministro dell’Interno ad evitare tali manifestazioni”. Una chiosa che non lascia dubbi sul metodo con il quale il ministro impedirebbe eventuali manifestazioni.

Redazione:
Related Post