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Proactiva Open Arms, Defende Europe e la “battaglia navale” delle Ong

Scene che rimandano alla mente quelle delle battaglie navali d’altri tempi. Duelli in mare con navi che si minacciano frontalmente per poi inseguirsi come se dovessero tentare lo speronamento. Non è un film. È accaduto oggi a nord di Tripoli, e il duello nei mari del sud non è ancora finito. La C-Star di Defende Europe, come vi avevamo anticipato, ha fatto oggi la sua comparsa sulla scena dei soccorsi ai migranti nel Mediterraneo centrale. Ed è stato subito scompiglio in un contesto già piuttosto caotico. Il primo incontro che i difensori della pura razza europea hanno fatto è stato con nave Aquarius di SOS Mediterranee. La nave della Ong franco-italo-tedesca si è vista spuntare la C-Star dritta addosso con la prua per uno spavaldo passaggio radente. A bordo della Aquarius non sapevano cosa aspettarsi e la nave ha messo la prua a nord allontanandosi dall’area dell’incontro.

Ma la C-Star non aveva la nave arancione di SOS Mediterranee – e socio Medici Senza Frontiere – quale obiettivo, quindi ha proseguito la sua navigazione, poche miglia oltre il confine con le acque libiche, in direzione della Tunisia. Ma se nave Aquarius e nave Phoenix si sono tirate fuori da possibili fastidiosi incontri, salendo a nord di Khoms per una trentina di miglia dalla costa, non hanno avuto la stessa pacifica intenzione quelli della Golfo Azzurro. La nave della Ong catalana Proactiva Open Arms ha subito lasciato l’area Sar in cui operava, a nord di Sabrata, per lanciarsi in un duello navale con la C-Star. Dritto di prua sulla C-Star, salvo poi cambiare rotta a breve distanza dalla nave di Defende Europe. La C-Star, nel frattempo aveva mantenuto rotta e velocità invariate.

Un mezzogiorno di fuoco tra comandanti dai nervi saldi, ma alle sette di ieri pomeriggio. Dopo essersi incrociate, le due navi hanno ingaggiato un vero e proprio duello navale girandosi intorno con una manovra con doppia inversione di rotta. La Golfo Azzurro ha operato la manovra migliore per ben due volte, avvantaggiata da velocità e manovrabilità della goletta. La C-Star, non riuscendo ad agganciare il vascello della Ong catalana, ha a questo punto ripreso la sua rotta originale. Ma la Golfo Azzurro non si è fermata ad una provocazione ed ha inseguito la nave del movimento anti-immigrazione. Grazie ai suoi cinque e più nodi di vantaggio – quasi 13 nodi contro i 7 circa della C-Star – la Golfo Azzurro ha raggiunto la nave di Defende Europe più o meno a nord di Tripoli. La prima però ha sorpassato la seconda dirigendosi nell’area Sar in cui la seconda nave della Ong catalana, la Open Arms, che in un primo momento sembrava voler andare incontro ai duellanti, aveva invertito rotta e rallentato come per lasciarsi raggiungere dalla C-Star.

A questo punto la Seefuchs, che aveva emulato la Aquarius fermandosi trenta miglia a nord della costa libica, in questo caso sulla verticale di Zuwara, ha avviato i motori dirigendosi verso quello che si profilava punto di un rendez vous di fuoco. La “battaglia navale” ha fatto perdere le proprie tracce visibili ieri sera, quando la Golfo Azzurro, prossima alla compagna Open Arms, ha spento il transponder Ais. Stessa azione della Seefuchs, che in prossimità della Open Arms è scomparsa dai monitor Ais. La C-Star, che pare fosse diretta in un porto del sud della Tunisia, avrà dovuto attraversare il punto caldo con le tre navi fra le quali la goletta che gli era andata incontro per provocare. Sarà però necessario attendere per sapere con certezza cosa è avvenuto nel Mediterraneo centrale al nuovo incontro tra le navi protagoniste di questa vicenda. Stessa attesa per sapere se il pattugliatore tunisino che passeggiava di ronda sulla linea di confine che separa le acque territoriali della Tunisia da quelle della Libia ha permesso alla C-Star l’accesso o se magari non stava li proprio per caso.

Redazione:
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