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Due navi quarantena a Lampedusa, arriva anche la Splendid. Nel centro oltre mille persone

Le navi quarantena di GNV "SNAV Adriatico" e "Splendid" in rada a nord di Lampedusa il 20 febbraio 2021

di Mauro Seminara

Nel centro di prima accoglienza per migranti di contrada Imbriacola, a Lampedusa, ci sono 1043 persone e la gestione è tutt’altro che semplice. La criticità non è dettata dalla sola capienza di una struttura che per anni è stata messa in secondo piano per la eterne promessa di ristrutturazione – con risorse già stanziate – ma anche o soprattutto per la adesso farraginosa gestione delle identificazioni che si sovrappongono alla procedura di screening Covid-19 con i cosiddetti tamponi rapidi. Sulle navi quarantena infatti i migranti salgono con i tamponi già fatti e vengono assegnati i posti a bordo in base all’esito. I positivi vengono quindi isolati su una nave che è stata noleggiata per l’isolamento preventivo dei migranti. Al termine del periodo di quarantena vengono poi ripetuti i tamponi ed infine le persone vengono fatte sbarcare. Talvolta per ricevere un “foglio di via” (l’ordine di abbandonare il territorio autonomamente firmato dal questore) che li rende inevitabilmente dei fantasmi; quei “clandestini” che tutti vorrebbero rimpatriare ma che nessuno riesce, e che nel frattempo spariscono dai radar delle autorità, delle forze di polizia e perfino dal controllo sanitario in piena pandemia. Questo è il controsenso della politica italiana che però spende milioni di euro, in media un milione al mese per ogni nave, per tenere sotto controllo la diffusione del virus SARS-CoV-2, almeno all’arrivo dei migranti.

Dopo un anno circa di noleggi, con un periodo di cinque navi quarantena in servizio contemporaneo, il Governo italiano – adesso guidato da Mario Draghi ma con le stesse forze politiche degli ultimi due governi al tavolo – si trova a dover affrontare un flusso migratorio sensibilmente maggiore che nei tre anni precedenti. La prima grave avvisaglia arriva dalla Tunisia, Paese vicino e partner strategico italiano per troppo tempo dimenticato ed adesso in gravissime condizioni economico-sociali. Per far fronte all’esodo nordafricano alle porte, forse l’Italia dovrà impiegare tutta la propria flotta civile, traghetti inclusi, destinandola al servizio di “nave quarantena”. Nella rotazione delle navi noleggiate al costo di faraoniche cifre, adesso arriva una new entry: la “Splendid”. Una ennesima Grandi Navi Veloci (GNV) che si unisce al lungo elenco di navi GNV già ingaggiate.

Lampedusa era già stata raggiunta, nei giorni scorsi, dalla “SNAV Adriatico” (ovviamente di GNV) che però non ricevuto disposizioni circa il consueto attracco allo scalo alternativo pelagico di Cala Pisana. Nel frattempo le barche di migranti arrivavano e, tra sbarchi autonomi e naufragi, il numero delle persone sull’isola aumentava fino a superare oggi quota mille. Una cifra probabilmente superiore a quella che due navi quarantena potrebbero imbarcare. La SNAV Adriatico nel frattempo è stata affiancata, letteralmente, dalla Splendid. Entrambe però si trovano, fino al pomeriggio di sabato 20 febbraio, in rada a nord dell’isola. Nessuna delle due ha ricevuto l’ordine di ormeggio. Ci sono i tamponi da fare, le identificazioni, poi le operazioni di imbarco. Tutte manovre difficili da conciliare se nel frattempo continuano gli sbarchi e tutto il personale, da quello di polizia a quello sanitario fino agli operatori dell’ente gestore del centro di accoglienza con i suoi pulmini, sono impegnati con gli arrivi e non riescono a gestire le “partenze”. Il programma di gestione mediante navi quarantena vedrà adesso la prova decisiva, col perdurare della pandemia ma con un flusso di migranti sulle coste italiane che non permetterà errori.

La posizione delle due navi quarantena rispetto a Lampedusa il 20 febbraio 2021
Mauro Seminara: Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.
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