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Emergenza coronavirus, 70 euro a mascherina e venivano sottratte ai medici di Parma

Prodotti disinfettanti e mascherine in vendita abusiva presso una sala slot. Intervengono, su segnalazione al 117, i militari della Guardia di Finanza e scoprono un business di prodotti trafugati dalla locale AUSL. Succede a Parma, dove, risalendo alla provenienza dei prodotti illecitamente venduti, i finanzieri hanno scoperto che i prodotti medico-sanitari provenivano dalla locale Azienda Sanitaria. Le indagini avviate, dopo la sanzione amministrativa al soggetto che dal banco della sala slot si occupava della vendita, hanno permesso di risalire al fornitore. La scoperta delle Fiamme Gialle, coordinate nell’indagine dalla Procura di Parma, è stata che a fornire le mascherine ed i prodotti igienizzanti era proprio un dipendente dell’AUSL. Un quarantenne, residente a Parma, che invece di pensare alla tutela dei colleghi si procurava un facile e notevole guadagno rubando prodotti della pubblica amministrazione per rivenderli su mercato nero a prezzi esorbitanti.

Sfruttando l’aumento esponenziale della richiesta di mascherine ed altri prodotti causata dall’emergenza nuovo coronavirus, una singola mascherina veniva venduta anche a 70 euro. Entrando sempre più a fondo nella vicenda, le azioni investigative hanno anche permesso di risalire ad un altro dipendente dell’AUSL di Parma, un 58enne residente in provincia, a Torrile, che in casa aveva una scorta dello stesso genere di prodotti. Alcune centinaia di pezzi tra mascherine chirurgiche, guanti in lattice e prodotti igienizzanti, al momento di particolare utilità pubblica e di difficile reperimento, sono stati sottoposti a sequestro in vista della successiva restituzione alla locale Azienda Ospedaliera. Le attività investigative sono state eseguite con la completa ed attiva collaborazione del personale amministrativo dell’Ospedale di Parma che ha contribuito fattivamente all’individuazione dei dipendenti infedeli.

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