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Ultima parola

di Vittorio Alessandro

«Carola Rackete non andava arrestata: entrando in porto e violando i divieti ha adempiuto a un dovere, portare in salvo i migranti soccorsi in mare»: così ha deciso la Cassazione.

Ne deriva qualche osservazione:

1) che i divieti contenuti nel decreto Sicurezza sono illegittimi e ora non sono “parcheggiati”, ma procurano danni agli uomini e alle istituzioni ogni giorno di più;

2) che la Procura di Agrigento ha assunto fino in fondo il proprio ruolo, opponendo ricorso all’ordinanza del Gip che non convalidò l’arresto della Rackete;

3) che sbagliò chi si oppose all’accosto in banchina della Sea Watch (e anche chi non lo facilitò) e che è ridicolo parlare ancora di “speronamento” e di manovra aggressiva.

L’avevamo detto in molti, ora si è pronunciata la Cassazione, ed è l’ultima parola.

Vittorio Alessandro: Ammiraglio in congedo, è stato a lungo responsabile della comunicazione della Guardia costiera e del reparto ambientale delle Capitanerie. Ha curato l’informazione istituzionale in occasione delle migrazioni via mare nel 2011 e del sinistro della Costa Concordia nel 2012; ha guidato la missione ambientale italiana Bahar in Libano nel 2006. Dal 2012 al 2017 ha presieduto il Parco Nazionale e l’Area marina protetta delle Cinque Terre. Nel 2014 ha pubblicato “Puntonave” (Mursia editore) e dal 2012 cura l’omonima pagina su Facebook.
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