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Ndrangheta, 28 e sciolta ASP di Catanzaro

Ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del neoministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha deliberato per lo scioglimento per 18 mesi dell’azienda sanitaria provinciale (Asp) di Catanzaro. L’amministrazione è stata affidata ad una commissione di gestione straordinaria a causa delle accertate infiltrazioni mafiose che ne condizionavano e compromettevano il corretto management. Sempre Lamorgese ha chiesto ed ottenuto dai colleghi ministri appena insediati che al Comune di Trecastagni, in provincia di Catania, la proroga di 6 mesi per lo scioglimento “considerata la necessità di completare il ripristino della legalità nell’ambito dell’amministrazione dell’ente”.

In Calabria intanto continua la lotta tra lo Stato, che vanta Procure della Repubblica, in particolare Catanzaro e Reggio Calabria, che stanno mettendo in seria difficoltà il controllo del territorio da parte delle ‘ndrine. Questa volta la porta a cui hanno bussato le forze dell’ordine è quella della nadrangheta della piana di Lamezia Terme. Ad eseguire l’ordine di custodia cautelare in carcere per 28 mafiosi delle ‘ndrine lametine sono stati questa mattina i carabinieri della Compagnia di Catanzaro. Tutti e 28 i soggetti tratti in arresto, tra affiliati e contigui, appartenenti quindi a vario titolo alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri, attenderanno in carcere mentre prepareranno la difesa dalle accuse di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di commercianti ed imprenditori della piana di Lamezia Terme.

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