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Caso Diciotti, Tribunale dei Ministri chiede autorizzazione a procedere per Salvini

Nave Diciotti nel porto di Catania

Il tribunale dei ministri di Catania, contraddicendo la richiesta motivata di archiviazione della Procura della Repubblica del capoluogo etneo, ha richiesto l’autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti del ministro dell’Interno Salvini per il caso Diciotti. Ne danno notizia fonti del Viminale.

Il “caso Diciotti”

Era fine agosto. Una nave, la ‘Diciotti’, venne tenuta ferma al porto di Catania senza dare la possibilità ai migranti a bordo di scendere. A volerlo fu il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Questa condotta gli valse l’accusa di sequestro di persona, arresto illegale e abuso di ufficio. In novembre l’archiviazione.

La procedura

Il tribunale dei ministri è l’organo composto da tre giudici e competente per le indagini nei confronti dei reati commessi dai ministri nello svolgimento delle loro funzioni. Il tribunale dei ministri ha analizzato il fascicolo di Salvini e ha deciso di confermare la sua iscrizione nel registro degli indagati. La palla passerà ora al Senato, che dovrà votare – con maggioranza assoluta – l’autorizzazione a procedere.

Salvini: “Applico Costituzione,

al Senato facciamo chiarezza”

“Io faccio il ministro e applico la legge. Di più: applico l’articolo 52 della Costituzione italiana secondo cui la difesa della patria è sacro dovere del cittadino, soprattutto se il cittadino è pure ministro”. Così il ministro dell’interno Matteo Salvini commenta con una diretta su Facebook la richiesta del tribunale dei ministri di Catania di autorizzazione a procedere nei suoi confronti per il caso della Nave Diciotti. “Visto che fior di intellettualoni vivono a pane e costituzione- dice Salvini- ricordo che la Costituzione richiede la difesa dei confini, delle regole, del vivere civile, della democrazia. Ma per qualcuno no”. Salvini ricorda di essere accusato di “sequestro di persona aggravato, è vero, non è uno scherzo. Non siamo su Scherzi a parte o su Lercio. Io sono wanted”, dice Salvini che evidenzia in giallo il passaggio della richiesta.

“Secondo questi tre signori”, i giudici della Procura di Catania, “io avrei abusato di potere. Ora i senatori dovranno dire sì o no. Dovranno dire se sono colpevole o innocente, libero o a processo. Ma io chiarisco subito: non cambio di un centimetro la mia posizione. Barche barchini e barconi, in Italia non sbarca nessuno. Se sono stato sequestratore una volta lo sarò anche a venire”. A proposito del Senato, il ministro dell’Interno aggiunge: “Veniamo a un chiarimento. Sono sicuro del voto dei senatori della Lega. Vediamo come voteranno gli altri senatori. Se ci sarà una maggioranza al Senato”.

Agenzia DIRE

www.dire.it

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