dall’inviato Alessio Tricani
La temperatura è rigida e tra le tende approntate in emergenza e le montagne di indumenti donati e messi a disposizione di chi è fuggito senza adeguato abbigliamento, compaiono anche improvvisati bracieri davanti cui scaldarsi. Questo lo scenario che si presenta al campo profughi di Tesca, nella città di Przemysl. La stessa città polacca che ha malamente cacciato il leader del partito italiano Lega ricordando davanti una schiera di giornalisti quale t-shirt pro-Putin aveva indossato tempo addietro. Alla stazione di Przemysl, in Polonia, i profughi ucraini si fermano dopo aver superato il varco frontaliero di Medyka. Qui è stato approntato un “hotspot” con aiuti umanitari. Un punto di raccolta dal quale organizzare il proseguo di viaggio per quanti, smarriti e con la propria vita abbandonata alle spalle, oltre una sbarra bianca e rossa che delimita il confine dell’Ucraina, verranno accolti dagli stati membri dell’Unione europea. Dalla stazione partono i treni ed i pullman gratuiti per i profughi. Nel frattempo ci sono a loro disposizione tende, indumenti, pasti caldi e tanta solidarietà. La distribuzione è affidata a volontari. Poi ci sono i volontari fai-da-te che offrono aiuto e passaggi verso la Germania e altre possibili destinazioni. Scene surreali per l’Europa del 2022.