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Ocean Viking attende al largo delle Pelagie con 218 persone a bordo

(Foto di repertorio)

L’ultimo intervento della Ocean Viking è di ieri sera, quando si è imbattuta in un barchino in legno con 36 persone migranti a bordo (Foto a destra). La nave delle Ong SOS Mediterranee e Medici Senza Frontiere aveva già intrapreso la sua navigazione verso nord, con un carico di 182 vite umane soccorse nel Mediterraneo centrale, in costante attesa di un porto sicuro europeo. La Centrale di Coordinamento della Libia aveva indicato alla nave Ong il Place of Safety, il “porto sicuro”, libico di Khoms. Il 17 settembre, giorno dei primi due soccorsi effettuati dalla Ocean Viking, rispettivamente di 61 e 109 persone, la Libia aveva appunto comunicato al comandante della nave Ong di sbarcare i naufraghi nel porto di Khoms. Il 19 settembre, appena due giorni dopo il rifiuto dell’Organizzazione non governativa di riaffidare le persone soccorse ai libici, nel “porto sicuro” di Tripoli veniva ucciso con un colpo d’arma da fuoco all’addome un migrante sudanese che aveva avuto la sventura di vedere avvicinare una motovedetta libica invece di una nave Ong alla barca con cui insieme ad altre 102 persone tentava di lasciare l’inferno nordafricano.

La Ocean Viking attende ancora che le venga assegnato un porto sicuro, vero, e lo fa con a bordo 218 persone al largo dell’arcipelago italiano delle Pelagie. Il porto sicuro più vicino al punto di soccorso dei 36 migranti soccorsi ieri sera poco oltre le acque territoriali tunisine, ad est di Sfax ed a sud di Lampedusa. Mentre la nave Ong attende un riscontro da una Centrale di Coordinamento Soccorso Marittimo internazionale europea che assuma il coordinamento dell’evento, a Lampedusa continuano gli arrivi autonomi di barche cariche di migranti. L’ultima si è palesata all’imboccatura del porto poco dopo la mezzanotte. Circa due ore più tardi del barchino con 13 persone a bordo. Anche quello notturno è stato fermato dalla Guardia di Finanza che, dopo il timone preso da due militari saltati a bordo, ha condotto i migranti al solito Molo Favarolo. A bordo c’erano 27 persone, delle quali 15 uomini, 4 donne e 8 bambini. La composizione di quest’ultima barca apre nuovi interrogativi su quanto sta accadendo in questo momento sull’altra sponda del Mediterraneo. Le persone approdate questa notte a Lampedusa hanno asserito d’esser partite da Zuwara, ma a bordo non c’era l’ormai consueta prevalenza di subsahariani. Piuttosto, sulla barca in legno spuntata davanti il porto di Lampedusa si trovavano tunisini e siriani, oltre a qualche pakistano.

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