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La Lega affonda nei sondaggi, crescono M5S e PD

Il segretario federale del Carroccio si sta sparando le ultime disperate cartucce per arginare l’emorragia di consenso che ha travolto il partito dal giorno dell’apertura della crisi di Governo. Dopo aver annunciato una manifestazione il 19 ottobre, Matteo Salvini ha deciso di partecipare a quella programmata da Giorgia Meloni in concomitanza del voto di fiducia al nuovo Governo (In calendario per lunedì e martedì). In entrambi i casi, le manifestazioni sono del tutto prive di legittima motivazione, essendo incentrate su una presunta antidemocratica formazione di nuova maggioranza politica. Un modo, estremamente disperato anche da parte di Fratelli d’Italia, per distogliere l’attenzione dal fallimento politico di chi si aspettava un Governo Lega-FdI dopo il colpo di mano dell’8 agosto. Da quel giorno, per i leghisti di Matteo Salvini è stata una sequenza unica di fallimenti certificati dagli elettori, in particolare quelli ancora oggi fedeli soltanto alla Lega Nord, che su molti aspetti differisce dalla Lega Salvini Premier. Il giorno in cui Matteo Salvini ha aperto la crisi, 8 agosto 2019, un sondaggio commissionato a Tecné da Mediaset dava la Lega al 38,0%. Erano 3,7 punti percentuale in più rispetto alle europee in cui la Lega aveva già superato il consenso con cui il M5S aveva vinto le elezioni politiche del 2018.

L’istituto demoscopico Tecnè ha chiuso giovedì, per l’Agenzia Dire, l’ultimo sondaggio politico. Era stata appena resa nota la squadra di Governo che ha giurato la mattina del 5 settembre, e per Tecné la Lega stava continuando a perdere consenso. Il dato è del meno 7,0 %. Un disastro che riavvita il partito guidato da Salvini fino a prima del sorpasso sul Movimento 5 Stelle. I pentastellati inoltre hanno tratto immediato e diretto vantaggio dall’autogol di Salvini, salendo, sempre secondo il risultato del sondaggio Tecné-Dire, del + 4,1 %. A trarre profitto dal suicidio politico del segretario federale è stato anche il Partito Democratico che, ormai prossimo ad un ritorno in maggioranza, risultava in aumento del 1,9 %. Il recupero del PD ha inoltre comportato benefici per +Europa (+ 0,3%), La Sinistra (+ 0,1%) ed altri schieramenti minori che hanno registrato un incremento complessivo pari allo 0,7%. Male invece Forza Italia, che perde consenso per lo 0,2%, ed i Verdi che vedono un ammanco dello 0,7%. Sale invece Fratelli d’Italia, che su prima reazione degli elettori prende un + 1,0% tondo. Anche gli indecisi sono però in aumento: + 1,6% tra incerti ed astensionisti.

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