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Che gran pasticcio, signor ministro!

di Vittorio Alessandro

Alcune noiose (ma utili) considerazioni sul decreto Sicurezza bis, ora che ne stiamo vedendo gli effetti perversi, oltre che sulle persone, sull’ordinamento giuridico. La nuova disciplina è andata a sanzionare ipotesi già previste dalla legge: la mancata ottemperanza a un ordine impartito dall’autorità marittima (art. 1174 del codice della navigazione, sanzione amministrativa se il fatto non costituisce reato) e il delitto di favoreggiamento della immigrazione clandestina.

La previsione di nuove e diverse sanzioni, limitate peraltro al solo campo amministrativo (quella pecuniaria e la confisca della nave, in caso di reiterazione), ha creato – come si vede – un gran pasticcio.

Sommare, infatti, sanzioni a sanzioni per punire lo stesso comportamento non è indice di maggior rigore, ma di confusione; né può intaccarsi il principio “ne bis in idem” per il quale la stessa condotta non può essere punita due volte, penalmente e in via amministrativa.

Ora che, per la Sea Watch 3, è stata chiamata in causa la magistratura, dovrebbe dunque recedere (o, quanto meno sospendersi) il procedimento amministrativo.

E, se mai dovessimo riparlarne, la confisca non potrà, stavolta, essere inflitta: non è certo reiterazione rispondere per due volte “no” alla stessa intimazione di non entrare nelle acque territoriali.

Per chiarezza.

Vittorio Alessandro: Ammiraglio in congedo, è stato a lungo responsabile della comunicazione della Guardia costiera e del reparto ambientale delle Capitanerie. Ha curato l’informazione istituzionale in occasione delle migrazioni via mare nel 2011 e del sinistro della Costa Concordia nel 2012; ha guidato la missione ambientale italiana Bahar in Libano nel 2006. Dal 2012 al 2017 ha presieduto il Parco Nazionale e l’Area marina protetta delle Cinque Terre. Nel 2014 ha pubblicato “Puntonave” (Mursia editore) e dal 2012 cura l’omonima pagina su Facebook.
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