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Fake news ed ignoranza per le elezioni europee, Italia in condizioni allarmanti

Sono già 55 le pagine chiuse da Facebook perché diffondevano false notizie che orientavano gli internauti verso una percezione distorta della realtà orientandone così le intenzioni politiche. I dati, forniti dal sondaggio che YouGov ha elaborato per conto di Aavaz, fornisce un quadro sconcertante su scala europea ma evidenzia il bassissimo livello culturale italiano con una esposizione alle cosiddette fake news a dir poco sconcertante. Se su base europea le persone esposte alle bufale sono risultate due su tre, in Italia la proporzione sale a otto su dieci. Il sondaggio è stato condotto su un campione di novemila persone in otto Stati membri dell’Ue. Una media del 64% degli intervistati ha dichiarato di aver visto, ogni settimana nell’ultimo anno, notizie false o fuorvianti. In Italia la presenza delle bufale pare essere decisamente più massiccia e gli intervistati italiani che hanno reso la stessa dichiarazione sono stati l’84%, oltre otto su dieci.

Bufale e migranti

Lo stesso sondaggio YouGov ha fatto emergere il caso specifico delle bufale sul tema dei flussi migratori e dei migranti. Le notizie contenenti “false storie anti-migranti” sono risultate quelle più diffusamente credute sui social. I frequentatori dei maggiori social sarebbero quindi estremamente esposti a queste notizie, su cui si sono basate intere campagne elettorali di impronta populista, che hanno propensione al ritenerle genuine. Lo studio commissionato da Aavaz, nel caso specifico delle notizie false volte ad esacerbare gli animi contro i migranti, si accosta ad altra ricerca che ha evidenziato il livello culturale medio dell’elettorato che plaude al partito politico che più di ogni altro ha usato questo trend per creare consenso in Italia. Ieri il quotidiano Repubblica ha pubblicato l’esito di studi condotti dagli istituti demoscopici Ixè ed Emg Acqua tra i principali. Il risultato sull’analisi del movimento fluido del consenso per i maggiori partiti italiani è stato disarmante con l’evidenza degli elettori leghisti tra i meno dotati di cultura e quindi degli strumenti necessari per distinguere le bufale dalle vere notizie. “L’istruzione media dei fan salviniani – scrive il quotidiano in sintesi dello studio demoscopico – non è elevata: il 55 per cento si è fermato alla licenza elementare o media. La fede, sulla carta, è solida (quasi la metà dichiara di partecipare almeno a una funzione religiosa ogni mese) e le posizioni sono conservatrici: ne è simbolo, in Sardegna, l’ultrà cattolico Alberto Agus, esponente del movimento Nova Civilitas che sostiene cinque candidati-top della Lega alle Europee”

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