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Il Brasile ha svoltato verso l’estrema destra, Bolsonaro eletto presidente

Il nuovo presidente del Brasile si chiama Jair Bolsonaro e adesso il grande Stato sudamericano ha svoltato a destra con un nuovo leader, autoritario e pronto a riformare il Paese. Tra le prime iniziative nell’agenda di questo nuovo corso brasiliano ci sono tagli dei ministeri e privatizzazioni delle imprese statali. Un pericolo notevole per una nazione che stava vedendo una concreta costituzione politica, economica e finanziaria. Il Brasile era entrato a far parte del cosiddetto BRICS, l’alleanza composta da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Tutte potenze economiche emergenti che stavano costituendo un fronte di opposizione allo strapotere del dollaro nel mondo.

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di Vincenzo Giardina – Agenzia Dire

Taglio del numero dei ministeri, che potrebbero essere ridotti da 29 a 15, e via libera alle privatizzazioni delle imprese statali: sarebbero queste, secondo il quotidiano ‘Folha de S. Paulo’, le priorità del neo-eletto presidente del Brasile Jair Bolsonaro. Secondo il giornale, la ristrutturazione dell’esecutivo è stata al centro di una serie di incontri convocati dal candidato del Partido Social Liberal (Psl) nelle ultime settimane. In cima all’agenda del neo-presidente ci sarebbero poi le privatizzazioni, con un’accelerazione prevista già a gennaio, a inizio mandato.

Bolsonaro è stato eletto ieri, con oltre il 55 per cento dei consensi. Superato al ballottaggio Fernando Haddad, divenuto il candidato del Partido dos Trabalhadores (Pt) dopo la condanna e l’arresto per corruzione dell’ex capo di Stato Luiz Inacio Lula da Silva. Liberista in economia, Bolsonaro è stato criticato da più parti per i giudizi positivi espressi sulla dittatura militare del periodo 1964-1985 e per l’intenzione di promuovere il ritiro del Brasile dall’Accordo di Parigi sul clima.

Vincenzo Giardina – Agenzia DIRE
www.dire.it
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