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La nave C-Star di Generazione identitaria è a Cipro, prossimo l’inizio di “Defence Europe”

La C-Star è nel Mediterraneo, ma ha ripiegato su Cipro ed attualmente ha gettato l’ancora davanti il porto di Famagusta. Il Sindaco di Catania, dove era attesa la nave di “Generazione identitaria”, pare abbia negato l’accesso in porto alla nave della missione “Defence europe”. Sul Corriere della Sera si legge una dichiarazione del sindaco del capoluogo etneo Enzo Bianco: “Le persone di questa nave non sono benvenute a Catania e chiederò alle autorità di fermare , per motivi di sicurezza pubblica, l’attracco della C-Star al nostro porto”. La nave del movimento anti-immigrazione che vorrebbe assistere la Guardia Costiera libica e impedire alle navi delle Ong di prendere a bordo i migranti ha intanto lasciato alle proprie spalle il Canale di Suez dopo il fermo ad opera delle autorità egiziane. Lascia qualche dubbio la tempistica dell’iniziativa catanese e la rotta che la C-Star ha tenuto appena immessa nel Mar Mediterraneo. Questa infatti pare avere puntato dritto su Cipro e non quindi con una inversione di rotta dovuta alle notizie negative da Catania. Nella città etnea però erano già arrivati, nei giorni scorsi, i volontari che dovevano imbarcarsi sulla nave del progetto xenofobo. In questo momento la C-Star ci risulta in attesa di autorizzazioni dall’autorità portuale di Famagusta, sulla costa est di Cipro.

Il programma di Generazione identitaria pare avere svariati punti oscuri. Le donazioni fin qui ufficialmente raccolte per il programma Defence Europe basterebbero a far fronte ottimisticamente ad una decina di giorni di navigazione della C-Star, stando molto attenti a sfruttare a dovere il vento. Il modus operandi poi pare essere in linea con chi sa di sconfinare i limiti che le leggi impongono e pertanto è sempre molto accorta la parte organizzativa e logistica che comunica le proprie attività ed i propri spostamenti solo e strettamente alle persone direttamente interessate. Magro utilizzo dei social media, malgrado l’associazione pare contare su migliaia di followers. L’intervento a gamba tesa dei “difensori dell’Europa” arriva comunque in un momento in cui tutta la vicenda legata ai flussi migratori del Mediterraneo e le politiche Ue appaiono fragili come il cristallo. Oggi il ministro dell’Interno italiano si trova in Tunisia per discutere possibili modalità collaborative volte a fronteggiare gli affari dei trafficanti libici e con la speranza di trovare un alleato nell’ostruzione del passaggio a sud-ovest dei migranti diretti in Libia. Domani al Viminale si aprirà un tavolo – che in vero parrebbe già chiuso – per la ratifica del Codice di condotta della navi Ong a cui potrebbero essere negati i porti italiani. In Europa aumenta il numero di Paesi che intende “proteggere” le frontiere interne confinanti con l’Italia al fine di evitare accessi indesiderati di migranti economici non controllati. Se l’agenda italiana è fitta di impegni strettamente correlati al fenomeno migratorio, quella degli attori, vecchi e nuovi, che adesso entreranno in gioco con nuove regole d’ingaggio complica non poco la vicenda.

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