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Concluso il summit di Trieste il premier Gentiloni porta a casa un altro No sui migranti

Si è concluso il summit di Trieste per il Processo dei Balcani. Al termine del summit è stato ratificato il Trattato comunitario sui trasporti del Vertice del Processo dei Balcani occidentali. Il Vertice è stato preceduto da un incontro trilaterale del presidente Gentiloni con il presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, e la Cancelliera tedesca, Angela Merkel. A margine dell’ampio tavolo a cui sedevano i leader di 13 Paesi per la ratifica dell’accordo sui Balcani, il trilaterale Italia-Francia-Germania ha avuto per oggetto la questione dei flussi migratori. Gentiloni ha ribadito la posizione e le richieste italiane, ma anche in questo caso ha trovato porte blindate. Incassata la solita pacca sulla spalla con la manifesta consueta solidarietà della Germania nei confronti dell’Italia, è rimasta la posizione invariata di Tallinn a chiudere ogni ipotesi di condivisione del flusso di migranti economici. Emmanuel Macron ha ribadito la distinzione tra i profughi, per i quali ha ribadito la volontà francese di fare la propria parte, ed i migranti economici di cui non intende in alcun modo farsi carico. Francia e Germania hanno quindi, in qualche modo, ribadito all’Italia che ha voluto la bicicletta ed ora deve pedalare. Da sola.

In altra sede, quella di Varsavia, si era tenuto martedì un incontro tra il direttore della Polizia delle Frontiere Giovanni Pinto ed il presidente di Frontex Fabrice Leggeri. L’esito dell’incontro ha soltanto confermato che il dispositivo dell’operazione Triton – 12 navi, 4 elicotteri e tre aerei – non sbarcherà migranti a meno di una concreta revisione dell’operazione. Che detta in questi termini potrebbe anche non essere una positiva apertura. In ogni caso, l’eventuale modifica agli accordi che stanno alla base dell’operazione Triton si discuterebbero a settembre e sarebbero forse operativi verso il finire della stagione di maggior flusso migratorio. Questione comunque marginale se si pensa che Triton ha sostituito l’operazione Mare Nostrum italiana estendendo il solo controllo delle frontiere, missione della preposta Agenzia europea Frontex, con l’intervento di soccorso “in caso di necessità” e sotto il coordinamento della centrale operativa di Roma. Quindi il numero di migranti che le navi dei 15 Stati membri aderenti all’operazione conducono nei porti italiani è quello minore rispetto alle cifre registrate da Ong e Guardia Costiera.

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