Migrazioni, in 7 a Lampedusa. Operazioni in corso per altri 50 migranti

Dopo la recente massiccia ondata di partenze di migranti dalla Libia e dalla Tunisia arriva con il mare di nuovo calmo il primo barchino tunisino a Lampedusa. In acque territoriali italiane una barca con circa 50 persone a bordo che potrebbe essere la stessa dell'allarme lanciato da Alarm Phone questa mattina

di Mauro Seminara

Un barchino con 7 persone migranti ha raggiunto le acque territoriali italiane questa mattina ed è stato fermato dalle autorità che operano in assetto law enforcement con motovedette di stanza a Lampedusa. Le 7 persone migranti, tutte apparentemente di nazionalità tunisina, sono state trasferite al centro di prima accoglienza dell’isola alle 13, dopo le operazioni di rito sul molo Favarolo. Allo stesso molo militarizzato è approdata questa mattina una persona evacuata dalla nave Ocean Viking della Ong SOS Mediterranee. La nave ha soccorso in due diversi eventi SAR 118 persone in pericolo nel Mediterraneo centrale. Una delle due imbarcazioni è stata tra l’altro salvata in fascia di contiguità italiana, quindi entro le 24 miglia nautiche dalle isole Pelagie. Il migrante evacuato dalla nave Ong ha trascorso parte della mattina al molo militarizzato degli sbarchi di Lampedusa.

Una imbarcazione con circa 50 persone migranti ha raggiunto questa mattina le acque territoriali dell’arcipelago italiano della Pelagie. La barca potrebbe essere la stessa dell’allarme lanciato dalla centrale d’allarme soccorso marittimo civile Alarm Phone che in un tweet di questa mattina ha affermato che “circa 47 persone in pericolo sono in mare da 3 giorni senza acqua né cibo” e che la barca si trovava a circa 40 miglia nautiche da Lampedusa. La barca, stando a fonti riservate – in un clima di omertà che ormai coinvolge tutte le istituzioni che operano in Italia sul tema delle migrazioni irregolari – la barca avrebbe superato il confine con le acque territoriali italiane a sudovest di Lampedusa. Dal porto della maggiore delle Pelagie manca una motovedetta SAR classe 300 che ha lasciato vuoto il proprio punto di ormeggio.

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Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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