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Benessere è Salute grazie a voi

diMaria Leduisi, Franca Regina Parizzi, Mauro Seminara

La pandemia che stiamo vivendo aggiunge elementi di sovraccarico lavorativo ed emotivo ad un settore già in profonda crisi per via dei tagli perpetuati in questi anni. In prima linea, sul fronte della lotta al Covid-19, ci sono infatti gli operatori sanitari. Essi, più di chiunque altro, sono particolarmente soggetti a stress da lavoro-correlato dovuto tanto a fattori di carattere ambientale quanto al rapporto quotidiano con i pazienti. In una lettera pubblica dei medici di Bergamo pubblicata dalla rivista scientifica Nejm Catalyst si legge appunto che “i pazienti più anziani non vengono rianimati e muoiono da soli senza cure palliative appropriate, mentre le loro famiglie sono informate per telefono, spesso da un medico volenteroso, esausto ed emotivamente distrutto con cui non avevano alcun rapporto“. La letteratura sciantifica, già prima della pandemia, indicava gli operatori sanitari quali soggetti più a rischio di sviluppo di burnout. Tra questi, nello specifico, ci sono medici ed infermieri afferenti ai reparti di emergenza, malattie infettive, oncologia, psichiatria, medicina e chirurgia. Il settore sanitario è quindi caratterizzato dalla presenza di potenziali fattori di rischio psicosociale per gli operatori che vi lavorano, quali ad esempio l’elevato carico emotivo, derivante dal contatto continuo con situazioni di estrema sofferenza, il lavoro su turni, la reperibilità e la gestione delle emergenze e delle urgenze legate sempre al rapporto tra la vita e la morte delle persone che vengono prese in cura. In questo senso, dunque, l’ambito sanitario rappresenta un contesto potenzialmente a rischio stress lavoro-correlato.

Questo fronte, composto da esseri umani con le rispettive difficoltà, a volte dettate anche e semplicemente dalla precarietà contrattuale o da difficoltà salariali, è quello che oggi è chiamato a salvare il Paese. Non aerei e carri armati, militari e sofisticati sistemi di difesa armata, ma medici, infermieri e personale paramedico in generale cui vengono affidati per intero rischi e responsabilità. In questo preciso momento storico, il personale sanitario è risultato insufficiente, come si evince dai continui bandi di arruolamento per “task force” di medici ed infermieri che il Governo pubblicizza su tutti i media offrendo un rimborso spese, una indennità ed un alloggio. Questo è il frutto di anni di politiche dei tagli indiscriminati alla Sanità pubblica. Abbiamo trovato in rete il video che vi proponiamo in questa eccezionale edizione di Benessere è Salute. Questo è il nostro omaggio a chi in questi giorni viene caricato di ogni responsabilità e mandato al macero come carne da macello, a chi non ce la fa, a chi l’insostenibile carico emotivo lo induce alla più drammatica delle rinunce, a chi viene definito per opportunistica comodità un eroe ma non viene trattato come tale. A tutti loro è dedicato questo insolito appuntamento con Benessere è Salute, nella speranza che tutti voi comprendiate, domani, quali erano le priorità di questo Paese e chi è il vero paladino della sicurezza di tutti noi.

Nota: Non siamo riusciti a risalire con certezza all’autore originale del video, ma abbiamo verificato le informazioni contenute e lo ringraziamo per averlo realizzato con questa semplicità ed efficacia.

Estrema vicinanza a chi, mettendo da parte la paura, continua a offrire il proprio contributo. Dispositivi di sicurezza e sostegno psicologico a chi, in prima linea, non può permettersi di cedere di fronte alla continua e incessante sofferenza dovuta a persone morte,  arrivo di nuovi ammalati da intubare, prognosi infauste da comunicare a parenti che non possono esprimere vicinanza fisica ed emotiva.

Maria Leduisi

-A chi ha massacrato il sistema sanitario nazionale e la ricerca

-A chi pensa che basti chiamare “eroi” gli operatori sanitari e dire loro grazie per lavarsi la coscienza

-A chi ha permesso agli operatori sanitari di lavorare senza adeguate protezioni e di contagiare colleghi, familiari e pazienti

-A chi è responsabile dei 6414 operatori sanitari contagiati e dei 52 medici morti

A chi ora chiede agli operatori sanitari (ordinanza della Regione Lombardia) l’autocertificazione della temperatura e del proprio stato di salute per scaricare la responsabilità penale su chi lavora e rischia il contagio

Dico soltanto:

VERGOGNATEVI!

Franca Regina Parizzi

Troppo comodo chiamare al sacrificio chi è sempre stato trattato come una esistenza superflua e concedergli la prestigiosa definizione di “eroe” sapendo che domani torneranno a non contare nulla. Un Paese civile non è fatto di insegnanti che rischiano quotidianamente l’aggressione e di medici che devono salvare vite umane oggi non sapendo se gli si rinnoverà il contratto domani, di “task force” da sacrificare nel momento del bisogno senza alcuna garanzia e di ospedali e punti nascita da tagliare per far “quadrare i conti” mentre si spendono oltre 30 miliardi l’anno per le armi. Un Paese civile si onora dei suoi medici, dei suoi infermieri e dei suoi insegnanti, trattandoli con il massimo rispetto in tempo di pace perché saranno medici ed infermieri a salvarci la vita quando avremo bisogno di loro e saranno gli insegnanti a far si che un domani non avremo guerre da cui difenderci con le armi.

Mauro Seminara

Maria Leduisi:
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