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Favoreggiamento immigrazione clandestina, 7 arresti a Parma

L’indagine è partita dal riscontro di attività “anomala” computata al Centro Elaborazione Dati di Parma da parte della Guardia di Finanza. La Procura della Repubblica di Parma, assunto che erano in atto violazioni di non grave entità, ha deciso di approfondire l’indagine scoprendo un sistema di agevolazione di soggetti di nazionalità extracomunitaria che non avevano diritto al permesso di soggiorno. Tra gli arrestati, in tutto 7, due in carcere e cinque ai domiciliari, c’erano autori di un commercio di falsa documentazione come buste paga o aperture fittizie di partite Iva per far ottenere alle persone prive di permesso di soggiorno un documento che ne autorizzasse la permanenza in Italia per due anni. Uno degli arrestati forniva assunzioni fittizie presso la sua ditta inattiva a 600 euro l’una e buste paga false per 25 euro ciascuna.

Un cittadino nigeriano partecipava al commercio di documenti fittizi per l’ottenimento del permesso di soggiorno temporaneo per motivi di lavoro. Tra i diversi filoni di indagine partite dai primi riscontri e coordinate dalla Procura di Parma se ne è sviluppata una in cui alcuni indagati risultavano aver organizzato anche altro tipo di servizi in favore dei migranti. Nel mese di aprile dello scorso anno era stato infatti fermato un furgone con 27 persone nascoste al suo interno e dirette oltre i confini italiani, in Europa. L’operazione non riuscì per una segnalazione di un’automobilista che aveva notato qualcosa di strano intorno ad un furgone fermo in area di sosta a Bruere, in provincia di Torino, ed aveva avvisato le forze dell’ordine con il conseguente controllo della Polizia Stradale che scoprì il carico umano nascosto nel mezzo. A bordo c’erano persone di varie nazionalità tra cui molti indiani e pakistani.

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