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Oggi in Italia la “piccola guerriera” di Piero Pelù – VIDEO

Greta Thunberg ed un fotogramma del video di "Picnic all'inferno" di Piero Pelù

All’indomani della copertina di Time che l’ha individuata come “persona dell’anno”, e dopo il COP 25 di Madrid, la giovane battagliera Greta Thunberg è attesa in Italia per il Fridays for Future. Ad attenderla, a Torino, sono migliaia di persone pronte ad accoglierla e proteggerla se necessario. Greta Thunberg ha risvegliato le coscienze su un tema che sembrava, a detta dei grandi della Terra, una fantasia da catastrofisti. Eppure, la fantasia si sta verificando, giorno dopo giorno, come scienziati e ricercatori, compresi quelli dell’internazionale IPCC, avevano previsto ed i cambiamenti climatici stanno causando danni e vittime in tutto il mondo.

Dopo il celeberrimo discorso di Greta Thunberg del 2018 al COP 24 di Katowice, in Polonia, tra le persone che si sono “innamorate” della determinazione della giovane attivista svedese c’era anche Piero Pelù. Il rocker italiano, voce dei Litfiba ma soprattutto degli ideali che solo i grandi artisti, con la loro sensibilità e la loro capacità di tradurre estrapolando l’essenza da caos, ha scritto un brano su Greta Thunberg e con la voce della giovane attivista incisa magistralmente tra le note di quella che ha intitolato “Picnic all’inferno”.

“My name is Greta Thunberg…” sono infatti le prime parole della canzone di Pelù, e sono le stesse pronunciate ed estratte dal discorso di Katowice del dicembre 2018. Pelù ha inciso il brano da solista, con un insolito arrangiamento frutto della collaborazione con Luca Chiaravalli, ed il risultato è stato probabilmente uno dei migliori, musicalmente, dai tempi dei primi innovativi dischi rock dei Litfiba. Nella visione di Piero Pelù, Greta Thunberg è una “Piccola guerriera, scesa dalla luna come una nave di vichinghi nella notte scura“.

Ma il brano è molto più che un’ode alla giovane svedese. Come nella migliore tradizione rock, “Picnic all’inferno” è un urlo di ribellione che leva gli animi e li scaraventa verso una pacifica rivolta. Le parole sono chiare ed univoche e “mangio plastica e cemento“, seguito dal potente “siamo nudi, siamo armati, siamo quelli che si sono alzati“, è, e dovrebbe essere, l’inno della nuova generazione di esseri umani. Il “Bella ciao” contemporaneo. La voce del coro che non vuol essere, come recita il brano, “l’animale più feroce sulla Terra” ma al contrario di chi comprende che l’uomo ha superato il limite nel rapporto di convivenza con il pianeta.

Il brano, con il video interpretato dal carismatico rocker toscano Piero Pelù, che l’artista ha pubblicato ad ottobre intitolandolo “Picnic all’inferno”:

Redazione:
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