Otto milioni

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di Vittorio Alessandro

Il giovin Di Maio ha riproposto, con la ostinazione tipica della sua età (“La leggerezza è propria dell’età che sorge”, sentenziava Cicerone), la contrarietà al finanziamento di Radio Radicale. «Quegli otto milioni diamoli ai terremotati» ha affermato, e poi sono arrivati i rinforzi: «Destiniamoli ai vigili del fuoco», ha suggerito Carlo Sibilia. «No, alle forze dell’ordine, che rischiano la vita per noi», ha proposto il trascinante Vito Crimi.

È come se una città fosse costretta a scegliere se aprire l’unica scuola o un parco per bambini, l’unico possibile ospedale o una biblioteca. Messa così, chissà quanti soldi Di Maio sottrae alla propria cultura (per fortuna, già vasta), per trasferirli ai non abbienti.

Intanto abbiamo dato almeno 150 milioni ai trafficanti libici e chissà quanti altri ci accingiamo a darne, piuttosto che ai vigili del fuoco, alle forze dell’ordine e – perché no – alla nostra Guardia Costiera.

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Ammiraglio in congedo, è stato a lungo responsabile della comunicazione della Guardia costiera e del reparto ambientale delle Capitanerie. Ha curato l’informazione istituzionale in occasione delle migrazioni via mare nel 2011 e del sinistro della Costa Concordia nel 2012; ha guidato la missione ambientale italiana Bahar in Libano nel 2006. Dal 2012 al 2017 ha presieduto il Parco Nazionale e l’Area marina protetta delle Cinque Terre. Nel 2014 ha pubblicato “Puntonave” (Mursia editore) e dal 2012 cura l’omonima pagina su Facebook.

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