Nave per Lampedusa in avaria, disagi sull’isola e bare ferme

Sull'isola scarseggiano beni di prima necessità, sigarette e rimangono ferme anche le salme delle vittime del naufragio che sarebbero dovute andare nei cimiteri dell'agrigentino per la sepoltura. La nave aveva 68 passeggeri a bordo ed è tornata indietro a causa dell'ennesimo guasto ad un motore

Il rimorchiatore Vigata assiste la motonave Sansovino nel porto di Porto Empedocle (Foto d'archivio)

La nave traghetto che collega la Sicilia, da Porto Empedocle, alle Pelagie ha avuto una nuova, ennesima, avaria. A cedere, secondo l’Ansa, sarebbe stato il motore di dritta. La nave Sansovino, della compagnia Siremar assorbita da Caronte & Tourist, ha dovuto quindi invertire la rotta con i suoi 68 passeggeri e le merci, destinate alle isole pelagiche già in difficoltà, e fare ritorno assistito nel porto di partenza. A Lampedusa, dove sono ancora presenti turisti e persone giunte sull’isola per il naufragio di domenica notte, scarseggiano già i beni di prima necessità e le sigarette. Ma la corsa interrotta della nave prevedeva anche un altro importante trasferimento: le salme delle 13 donne morte la notte tra domenica e lunedì davanti il porto di Lampedusa. A fare i conti con i continui guasti della nave, o delle navi della compagnia, questa volta non è quindi solo la comunità pelagica ma anche l’autorità nazionale che aveva predisposto il trasferimento delle salme via mare per la sepoltura nei cimiteri disponibili dell’agrigentino.

“La Capitaneria di porto, al comando del capitano di fregata Gennaro Fusco, ha già dato comunicazione al Registro italiano navale – comunica l’Ansa – affinchè venga effettuata una visita alle macchine di bordo per comprendere la natura del problema”. La nave, ormai datata e ricca di acciacchi dovuti probabilmente proprio all’età, con una certa frequenza registra problemi ai motori. Il disagio per i passeggeri, oltre che per le isole, come accaduto in precedenza, non è stato commisurato all’assistenza di cui le vittime con biglietto alla mano hanno potuto usufruire. In un precedente documentato episodio, giunta davanti le Pelagie, la nave aveva fatto ritorno a Porto Empedocle con un solo motore ed ai passeggeri costretti a tre corse – da Porto Empedocle alle Pelagie e ritorno e nuova corsa verso le Pelagie con nave sostitutiva – non era stata offerta la cena una volta tornati in porto e neanche venivano garantite le già pagate cabine sulla più piccola nave supplitiva.

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