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Libero contro il Papa, l’OdG: “Sono estranei ai giornalisti”

La prima pagina di Libero del 17 settembre 2019 contro il Pontefice

di Mauro Seminara

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, nella persona del presidente Carlo Verna, non ha un attimo di tregua e continua a mortificarsi per ciò che accade e non riesce a risolvere. L’ultimo caso è quello del sempre libero di imbrattare carta Libero. Il quotidiano di Feltri è uscito oggi con l’ennesima prima pagina delle sue. Sotto il tiro della testata di Vittorio Feltri (foto in basso in collegamento con L’Aria che tira, su La7) diretta da Pietro Senaldi di nuovo il Pontefice. Il titolo del quotidiano è, come nello “stile” feltriano, da leggere nel suo insieme di titolo principale, richiami e catenacci: “Non ha niente di meglio da fare: Adesso il Papa prega per salvare il Governo. Il Pontefice: ‹‹Qualche politico merita insulti, però quelli che stanno al potere hanno bisogno che Dio li benedica››. Perché non si era speso per Salvini?”. Una prima pagina che va oltre la propaganda politica in favore di Salvini e che scava piuttosto dritto nel ridicolo. Sulle parole stampate dal quotidiano di Feltri in assoluto dispregio alla natura – si potevano salvare alberi senza produrre la carta usata dal quotidiano – si è oggi pronunciato Carlo Verna in modo a dir poco mortificante oltre che mortificato: “Chiedo scusa al Pontefice a nome della categoria, sono estranei alla comunità dei giornalisti”.

“Perdona loro perché non sanno quello che dicono. Di fronte alla mancanza di un minimo senso di rispetto del quotidiano Libero nei confronti di Papa Francesco e sulla base del titolo del giornale di cui è direttore responsabile Pietro Senaldi e direttore editoriale Vittorio Feltri (‘Non ha di meglio da fare, adesso il Papa prega per il governo’) non posso far altro che chiedere scusa al Pontefice a nome della categoria. Aggiungendo, parafrasando dalle scritture: ‘noi non li conosciamo’. A prescindere da qualunque Consiglio di Disciplina abbiamo il diritto di ritenerli estranei alla comunità dei giornalisti. Aggiungo solo che da sempre la Chiesa prega per i governanti.” Queste, per esteso, le parole del presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna a commento del titolo di prima pagina del quotidiano Libero. Ma appena due giorni addietro, sempre lo stesso Consiglio Nazionale, aveva dovuto ammonire gravemente i leader della Lega e nello specifico il segretario federale Matteo Salvini che, malgrado i bacioni mandati a giornalisti sotto scorta minacciati di revisione dell’assegnazione di protezione, è iscritto all’Ordine dei Giornalisti anch’esso. L’episodio ,questa volta, era stato quello dell’aggressione subita da un giornalista a Pontida, durante il raduno degli esaltati salvinisti.

“Esprimo grande preoccupazione per il clima di intimidazione e minacce verso i giornalisti che si è creato al raduno della Lega a Pontida, dove è stato aggredito il giornalista di Repubblica Antonio Nasso ed è stato pesantemente insultato Gad Lerner. Tutto ciò è inaccettabile e mi aspetto che, anche per placare gli animi, venga espressa solidarietà anche dai leader della Lega, in particolare da chi è iscritto all’Ordine dei Giornalisti.” Queste erano state le parole del presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna sugli episodi che hanno visto militanti della Lega, a Pontida, insultare il giornalista Gad Lerner urlandogli anche “ebreo!” come un’offesa – dimenticando che ebreo era il Cristo del crocifisso che il loro leader continua a baciare – ed aggredendo con ributtante violenza un giornalista. Di tutta questa violenza, verbale e fisica, sembra non preoccuparsi il leader della Lega come neanche la leader di Fratelli d’Italia e quelli di altri movimenti di estrema destra come Casa Pound e Forza Nuova. Naturalmente non lo fa neanche un quotidiano come Libero, che non perde occasione per incitare all’odio razziale i suoi meschini lettori. L’ultimo titolo, di becera bassezza, riguarda l’attrice Gloria Cuminetti, aggredita per strada a Torino da un disadattato, che ha ritenuto di non dover infierire sul suo aggressore proprio per la condizione di disagio di cui esso è vittima. Il titolo, nel taglio basso della stessa odierna prima pagina di Libero, in questo caso è: “L’attrice che ama chi la picchia. Aggredita da un clandestino, lei lo perdona: ha ricevuto poco affetto”. Un incitare ad ulteriore violenza degli estremisti disadattati alla violenza contro i migranti – che Libero definisce sempre e comunque “clandestini” – ma anche contro l’attrice Gloria Cuminetti che, così detto dal miserabile titolo, sembra attenda chi la pesti a sangue per farle provare piacere.

E di pestaggio a sangue si è dovuto occupare il presidente Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, questa volta con una nota condivisa con il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, a causa della violenta aggressione subita dal giornalista di “Paradise Tv” Pino Grazioli (in foto). “Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, d’intesa con il presidente nazionale Carlo Verna è al fianco di Pino Grazioli di Paradise tv, pestato a sangue nella notte tra giovedì e venerdì mentre rientrava nella sua casa a Villaricca (Napoli)”. Pino Grazioli, prosegue la nota firmata da Verna e Lucarelli, “è un giornalista molto impegnato nella Terra dei Fuochi con numerosi servizi di denuncia sul degrado del territorio a nord di Napoli. Nessuna intimidazione potrà fermare Grazioli e i tanti giornalisti impegnati nella denuncia contro le ecomafie”. Ma Pino Grazioli, come tantissimi altri giornalisti di piccole realtà editoriali o addirittura semplici freelance – gli schiavi del giornalismo pagati al servizio ed anche malissimo – è una vittima facile da aggredire. Ben diverso da direttori come Maurizio Belpietro che, sotto scorta, denunciano pure tentativi di omicidio mai esistiti per poi addossare la responsabilità dell’affermazione all’uomo di scorta tirandosi fuori dalla misera figura.

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, malgrado i buoni propositi del continuamente mortificato presidente Carlo Verna, costretto a subire l’indipendenza del Consiglio territoriale di disciplina dell’Ordine in Lombardia che, in quanto organismo autonomo ed indipendente si può permettere di lasciare che Pietro Senaldi e Vittorio Feltri continuino indisturbati a stampare odio e volgarità malgrado i richiami del presidente nazionale, pare che non abbia chiaro il quadro nazionale ed in caso contrario è sicuramente privo dei requisiti per porvi rimedio. Perché, se da una parte il Consiglio Nazionale non può sostituirsi al Consiglio territoriale di disciplina per sanzionare o radiare dall’albo i sedicenti giornalisti che “abbiamo il diritto di ritenerli estranei alla comunità dei giornalisti”, dall’altra è anche vero che altri strapagati “giornalisti” continuano ad invitare nelle trasmissioni televisive che dirigono proprio Vittorio Feltri e Pietro Senaldi (in foto ospite di In Onda, su La7). Lo scopo di questa meschina scelta degli ospiti è probabilmente quella di alzare l’audience, come nei casi in cui viene invitato l’urlatore volgare ed offensivo Vittorio Sgarbi, oppure semplicemente per rispettare il diktat di obbligatoria rappresentanza di quei partiti che sull’odio e sulla paura stanno continuando a fare proselitismo.

Mauro Seminara: Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.
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