Migranti, Conte: No concentrazione “porti aperti, porti chiusi”

Il presidente del Consiglio non precisa la posizione politica del nuovo esecutivo e sfugge alla dichiarazione univoca di intenzione circa le navi Ong. L'Italia ha confermato la validità del divieto interministeriale alla Alan Kurdi ferma a sud di Malta. La Ocean Viking ha soccorso un'altra barca ed ha adesso 84 migranti

Nel suo intervento di replica in Senato, il presidente del Consiglio ha anche affrontato il tema dei flussi migratori. “Noi possiamo anche scrivere una norma in perfetto italiano”, ha premesso in una nota conclusiva Conte ricordando che una norma dovrà comunque rispettare la Costituzione. Il riferimento è parso chiaro al Decreto sicurezza bis ed ai rilievi posti dal presidente della Repubblica. Ma la sottolineatura con cui Giuseppe Conte ha chiuso il suo intervento non ha dipanato i dubbi sulla posizione politica del nuovo Governo circa il soccorso in mare ed il rapporto con le Organizzazioni non governative che effettuano salvataggi di migranti nel Mediterraneo centrale. La sua apertura, in replica a quanti oggi avevano urlato “all’invasione” che il Movimento 5 Stelle avrebbe causato con l’alleanza firmata con il Partito Democratico, il presidente del Consiglio ha chiesto di porre fine al gioco di slogan limitato al “porti aperti e porti chiusi”.

La posizione che il nuovo esecutivo guidato da Conte, come annunciato dallo stesso presidente del Consiglio, si prepone l’obiettivo di “porre fine all’immigrazione incontrollata”. Ciò non chiarisce se l’Italia governata da M5S e PD intende procedere con la politica di chiusura nei confronti della navi umanitarie affidando ancora e comunque tutto ai libici. Una scelta, nel caso, ben poco rassicurante visto anche l’ultimo episodio di intimidazione ai pescherecci mazaresi a largo di Bengasi ed all’accordo di Federpesca per la “quota di sfruttamento” che la marineria italiana verserà alle forze militari del generale Haftar per pescare in acque internazionali che la Libia pretende di assoggettare al proprio assoluto controllo. Mentre il presidente Conte parla in Senato di politiche migratorie è comunque confermato dal suo esecutivo il mantenimento del divieto interministeriale che impedisce alla nave Alan Kurdi di sbarcare gli ultimi 8 migranti rimasti a bordo dal 31 agosto. Bisognerà quindi superare la fase di fiducia parlamentare al nuovo Governo e vedere come l’Italia intenderà comportarsi con la Ocean Viking, la nave Ong che oggi ha effettuato un secondo soccorso ed ha adesso a bordo 84 migranti.

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